I beni della cooperativa “Ca’ della Robinia”, al centro di un’inchiesta giudiziaria per l’utilizzo di risorse regionali per fini estranei rispetto al progetto di inserimento lavorativo di disabili per i quali erano state chieste ed ottenute, siano affidati al Comune di Nervesa della Battaglia e non mandati all’asta.
Lo chiede il gruppo di opposizione “Movimento per Nervesa”, ricordando che la Regione Veneto, la quale aveva attribuito al progetto 3,4 milioni del fondo di rotazione per progetti rivolti ai portatori di handicap, ha chiesto la restituzione di tale somma e che il rientro “potrebbe avvenire per quanto possibile attraverso un’asta”.
Tutto ruota attorno all’utilizzo di fondi pubblici per scopi diversi da quelli per cui sarebbero stati assegnati su cui sta indagando la Procura.
3,4 milioni di euro sborsati dalla Regione Veneto: una cooperativa, spendendo 2,1 milioni, avrebbe acquistato l’ex discoteca Discopalace per trasformarla in fattoria didattica. Progetto naufragato ben presto: l’ex discoteca, rimessa a posto con i fondi regionali, è stata poi affittata a una birreria.
“Gli immobili – sostiene la minoranza consiliare di Nervesa – consistenti in un’ex discoteca e quasi cinque ettari di terreni sul Montello, sono infatti intestati a Ca’ della Robinia e adesso saranno comunque bloccati e, confiscati, il demanio avrà poi la possibilità di affidarli al Comune di Nervesa della Battaglia, proprio come si è fatto con le ville di Felice Maniero, di Claudio Carlon e di Giancarlo Galan e con i rispettivi Comuni.
Mettere oggi all’asta quei beni sarebbe un errore, affidarli invece al patrimonio del Comune – conclude l’opposizione -appare la strada migliore per la trasparenza e per mantenere al sito la destinazione sociale che ha avuto con la variazione dello strumento urbanistico comunale”.
07/10/2015