Sarà una piccola cosa ma denota fortemente la mancanza di conoscenza e rispetto verso Venezia e la sua identità, continuamente espropriata.
C’è un isola della Laguna di Venezia, realizzata artificialmente nella seconda metà dell’Ottocento con materiali di scavo: da qui il nome Sacca, che contraddistingue le analoghe isole di Sacca Fisola e Sacca San Biagio.
Sessola deriva invece dalla sua conformazione simile allo strumento tipico veneziano usato per togliere l’acqua dalle barche. Un nome quindi radicato, usato abitualmente dalla popolazione per questo luogo ricordato principalmente per l’utilizzo a sanatorio, poi chiuso alla fine degli anni Settanta.
Non si capisce quindi con quale diritto la proprietà del lussuoso albergo (il Marriot Venice Resort), insediatosi negli ultimi anni, l’abbia cambiato preferendo il più banale ma evidentemente considerato più romantico e invitante “Isola delle Rose”.
Non mi risulta che tale nuova denominazione, usata conseguentemente sempre più, sia stata approvata dalle apposite istituzioni (Comune e Soprintendenza).
Spiace che sia stata definita così anche dalla dirigente del Segretariato regionale MIBACT per il Veneto arch. Codello, nella sua recente intervista ad un quotidiano nazionale (peraltro con altre discutibili dichiarazioni sulla situazione della città).
Cristina Romieri,
Venezia Lido
Un’ altra meravigliosa trovata simile a quella di italianizzare la toponomastica del Centro Storico di Venezia! Sarebbe, FORSE, meno d’ impatto negativo citare ” L’Isola delle rose ” come sottotitolo al vero storico nome di SACCA SESSOLA. Sempre una forzatura, ma un po’ meno cruenta.