La Roma ha avuto innegabilmente un’involuzione da dicembre a questa parte, pareggiando quattro volte (Sassuolo, Milan, Lazio e Palermo) e vincendo solo due. La mossa giusta è quella che probabilmente Rudi Garcia e Walter Sabatini decidano in fretta cosa fare nei giorni che mancano prima della chiusura del mercato.
La Juventus oggi può andare a +5, ma il vero problema pare che la Roma non sia più concentrata, e lo dimostrano i gol che “regala”, che senza Totti e Gervinho non ci sia personalità, e che almeno 7/8 giocatori siano inspiegabilmente scesi di forma.
Al Palermo va fatto comunque tanto di cappello, perchè, nonostante sia già salvo, con questi Dybala (decimo gol) e Vazquez (assist), più l’organizzazione data da Iachini pare propro che possa pensare legittimamente all’Europa League.
Il Palermo ha giocato alla pari con la Roma, seconda candidata allo scudetto in Italia: Sorrentino non ha dovuto fare nessuna parata importante e il gol è stato subito su azione da palla inattiva: punizione di Pjanic, sponda di Strootman e tocco sporco ma vincente di Destro.
La Roma, va detto, era ricca di assenze illustri, e questo non può non incidere: De Rossi e Nainggolan squalificati, Gervinho e Keita in Coppa d’Africa, Torosidis infortunato e Maicon in panchina dopo le ultime prove disastrose.
Ma un dettaglio mette a fuoco tutta l’analisi: Iturbe, pagato 30 milioni quest’estate da Sabatini, non è nemmeno l’ombra del giocatore che era al Verona. Se poi ci mettiamo la concertazione di un Astori che fa harakiri non se ne viene più fuori.
Alla fine, la Roma ha attaccato di più, ma la vera occasione per vincere, sull’1-1, l’ha avuta Dybala.
Roberto Dal Maschio
[18/01/2015]
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