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Rissa al Consiglio Comunale di Venezia, Bonzio canta ‘Bella Ciao’

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Bagarre di nuovo ieri in consiglio comunale. L’argomento, scottante, verteva sugli scontri del 14 dicembre in piazzale Roma, quando si affrontarono centri sociali e polizia. Era il giorno della protesta di Forza Nuova, dirottata al Tronchetto dalla Questura, contro l’introduzione, proposta dalla delegata ai diritti civili Camilla Seibezzi, della dicitura «genitore» al posto di «madre» e «padre» sui moduli comunali.

Nei mesi successivi, gli animi si erano ancora più scaldati con la fornitura dei famosi libri nelle scuole materne e negli asili di favole antidiscriminazione. Tutta questa tensione aveva poi fatto cancellare il corteo dei movimento dell’estrema destra previsto per il 29 marzo.

Ieri in consiglio comunale il problema è riemerso con la mozione di Raffaele Speranzon (Fratelli d’Italia) in cui si condannavano le violenze dello scorso dicembre e si chiedeva alla giunta di interrompere qualsiasi rapporto con i centri sociali cittadini.

«Quanto è avvenuto è intollerabile – ha detto – in città si arrivano a vietare manifestazioni».

Seibezzi e Beppe Caccia (In Comune) udendo ciò hanno perso le staffe, sono usciti dai loro scranni ed è scattata la rissa. Intanto Sebastiano Bonzio (Fds) si è alzato in piedi e ha iniziato a cantare «Bella ciao» per ricordare che i valori dell’antifascismo sono alla base della Costituzione italiana.

Il Consiglio Comunale è stato sospeso e alla ripresa è intervenuto il sindaco Orsoni: «Gli appelli alla civiltà che tutti condividiamo non fanno il velo ai gravissimi episodi scaturiti ai vergognosi attacchi contro Seibezzi, non serve il consiglio per dire no alla violenza, i convincimenti personali non possono portare a minacce».

Lo scontro dialettico non è però terminato. Claudio Borghello (Pd) ha presentato una mozione in cui si condannano gli attacchi di Forza Nuova alla delegata ma anche le violenze di piazza del 14 dicembre. Un’altra di Franco Conte e Davide Tagliapietra (Pd) estende la solidarietà a Simone Venturini (Udc), attaccato anche lui sui social network perché difensore della famiglia tradizionale, e a Sebastiano Costalonga (Fratelli d’Italia) tacciato di fascismo e di razzismo. Da ultima, è arrivato quella di Ennio Fortuna (Udc) a sostegno delle indagini della magistratura e contro ogni forma di violenza.

Redazione

[08/04/2014]

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Io nel rispetto dei miei antenati, ch nei secoli dei secoli hanno onorato la famiglia tradizionale, non mi sento e non voglio assolutamente cambiare la dicitura Padre e Madre, con un gentore1 e genitore 2. Vergognatevi, state offendendo i vostri antenati. Che schifo……. E tanti auguri a tutti. Ciao

  2. Caro Sindaco,
    I Costituenti allora non potevano pensare che le generazioni successive arrivassero a tanto,altrimenti quando trascrissero il termine famiglia avrebbero aggiunto “TRADIZIONALE”.

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