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Ripartire dai servizi per far ripartire la città. Di Sebastiano Costalonga (*)

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Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla”.
Così dobbiamo sfruttare le occasioni che ci vengono offerte dal dover ripartire quasi da zero dopo la pandemia.
Bisogna ripensare la Città per fornire servizi nuovi e migliorare quelli presenti per renderla più vivibile ai residenti e appetibile al turismo di qualità che vogliamo.
Uno dei servizi, essenziali, a cui penso è quello dell’assistenza medica/ospedaliera.
Si, perché non solo i residenti hanno diritto ad avere un Ospedale in Città facilmente raggiungibile, perché ricordiamo che gran parte dei residenti del centro Storico sono anziani, e in grado di seguirli in tutte le loro problematiche sanitarie, ma serve una struttura in grado di far fronte anche ad eventuali “incidenti” di turisti non avvezzi alla conformazione della città.
Serve quindi un ospedale di Venezia, anche in centro storico, di alto valore, all’avanguardia, che abbia, non solo apparecchiature moderne e funzionanti, ma anche personale medico e infermieristico in numero sufficiente da garantire un’assistenza adeguata in tutti i campi, tutto il giorno e in tempi brevi.

Purtroppo questo, spesso, non è possibile perché il personale viene da fuori città, spesso non per scelta.
Penso quindi ad un progetto di collaborazione fra enti proprietari di alloggi, come il Comune, le ASL, le ipab, e strutture sanitarie per consentire affitti agevolati a chi vuole trasferirsi in città ed essere più vicino e raggiungere più velocemente e comodamente il posto di lavoro, ma anche la possibilità, attraverso particolari convenzioni, per chi vuole continuare ad abitare fuori città, di concedere una corsia preferenziale e tariffe agevolate nei parcheggi comunali o, per chi ha bimbi, la possibilità di utilizzare le strutture scolastiche comunali anche se residenti fuori comune.

Un piccolo passo è già stato fatto con l’approvazione, nella seduta di giunta del 20.04, di una delibera per l’emissione di buoni viaggio da utilizzarsi per i servizi di trasporto pubblico non di linea, taxi o di noleggio con conducente della Città di Venezia, destinati, fra gli altri, anche a medici, infermieri ed operatori socio-sanitari operanti in strutture ospedaliere pubbliche o convenzionate site sul territorio del comune per il tragitto casa/lavoro o viceversa.
Così da consentire una riduzione dei tempi di spostamento che in questo periodo possono risultare lunghi per via del minor numero di linee e posti utili sui mezzi, causa norme anti contagio.
La rinascita passa anche, e soprattutto, attraverso una maggior tutela della salute dei Cittadini.

Sebastiano Costalonga
* Assessore al Commercio e Attività Produttive

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