Sulla vicenda del corposo plico relativo al ricorso del legale di Renato Chisso, ex assessore veneto coinvolto nella vicenda Mose e rimesso in carcere dal Tribunale di sorveglianza, spedito al quarto tentativo a Roma per presunti motivi postali, l’avv. Antonio Forza contesta il comportamento degli uffici giudiziari veneziani.
Dopo la smentita del Ministero della Giustizia che rileva come la convenzione con le Poste, che scadeva ad inizio anno, era stata rinegoziata e riattivata, per Forza ci si trova davanti ad “un chiaro errore del Tribunale di sorveglianza”.
“Oggi il Ministero smentisce il Tribunale – rileva Forza parlando con l’ANSA – ma i documenti per il ricorso io li ho depositati il 26 novembre, ben in anticipo sulla ora inesistente scadenza dell’accordo con le Poste”. “Poi la prima spedizione – rileva – è stata fatta ben cinque giorni dopo, perché tanto tempo? Sono seguite le altre due e la fatidica e decisiva quarta con la ‘colletta’ dei dipendenti per pagare il peso in eccesso”.
“Già alle prime difficoltà – sottolinea – sarebbe bastato chiamarmi e per i 12 euro incriminati non avrei certo avuto problemi a sostenere la loro spesa”.
Per questa vicenda Forza rivela di aver chiesto di incontrare il Presidente del Tribunale di sorveglianza più volte. “Non ho tempo, mi ha detto” conclude Forza.
Redazione
15/01/2016