Sanità: liste Ulss; Leu all’ANSA: “Sospensione Dal Ben scelta logica”.
Lo “scandalo” delle ricette mediche ritoccate dall’ULSS 3 Serenissima a posteriori, per far rientrare nei parametri regionali previsti anche chi ha potuto prenotare solo oltre la scadenza indicata dal medico curante, è lungi dall’essersi concluso.
Ieri è stata la giornata della verità alla Regione del Veneto dove si è affrontato il problema e sembra essere parere diffuso che il direttore generale, dott. Giuseppe Dal Ben (nella foto con il Governatore Luca Zaia), sia, in questo caso, “indifendibile”.
Oltre tutto, un altro filone dell’inchiesta che deve ancora essere sviscerato è quello del cosiddetto “danno erariale”, perché se è vero che il direttore generale ha firmato per deliberare l’acquisto del software che ritoccava le priorità delle ricette per le visite dopo che i pazienti le avevano eseguite per rientrare furbescamente dentro i parametri dei tempi d’attesa previsti, è pur vero che in questo modo la Asl avrebbe potuto falsamente dimostrare di aver raggiunto obiettivi prefissati in tema di tempi di attesa, e questi obiettivi prevedono dei premi in denaro a cui il direttore stesso concorre e che potrebbe aver già avuto remunerati.
“Dalle relazioni effettuate ieri in Quinta Commissione è emerso un quadro a dir poco allucinante in ordine alla gestione dell’Ulss 3, in particolare con riferimento alla gestione delle ricette mediche e delle liste d’attesa”. Lo denuncia il capogruppo di Liberi e Uguali in Consiglio regionale, Piero Ruzzante.
Ruzzante ha anche denunciato come vi sia: “anche un problema dei tempi d’attesa all’interno dei Pronto Soccorso, pari a 3 ore e 59 minuti: guarda caso un minuto sotto al limite massimo stabilito dalla Regione”.
“E vorrei rispondere all’assessore regionale alla Sanità Coletto – aggiunge il consigliere regionale – che nessuno intende sostituirsi alla Magistratura, ma proprio perché vi sono degli accertamenti in corso, è opportuna la sospensione cautelativa del Direttore Generale della Ulss 3. Non farlo sarebbe incomprensibile. Questo, anche a tutela di Dal Ben, che è parte in causa”.
“Infine, voglio precisare che non ho mai chiesto le dimissioni di Coletto – conclude Ruzzante – il quale ha dimostrato in Commissione Sanità di essere completamente estraneo a questa vicenda”.
