Domani alle 8.30 il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni riferisce alla Camera sul problema della guerra in Libia. Intanto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parla al Tg5: «Non è il tempo dell’intervento militare, la posizione del governo è univoca ed è quella di aspettare che il Consiglio di sicurezza dell’Onu lavori un po’ più convintamente sul tema della Libia…».
Matteo Renzi, che ieri ha avuto un colloquio telefonico con il presidente egiziano Al Sisi, ha così stoppato tutti quelli che si erano entusiasmati in favore di un intervento italiano in Libia. Dopo aver sentito il presidente francese, François Hollande, il piano di risposta alla crisi Egiziana-Islamica è unilaterale: convocazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Punto.
Renzi ha anche ammesso che dalla caduta di Gheddafi poco è stato fatto per una ricerca di stabilità nel paese: «Situazione fuori controllo, in 4 anni non siamo riusciti a dare stabilità alle istituzioni libiche… Non si passi però dall’indifferenza all’isteria».
Tra le reazioni sul problema di una possibile guerra in Libia, da registrare quella dell’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa (FdI): “occupare le coste libiche anche per gestire il flusso migratorio, valutando caso per caso”, e quella di Nichi Vendola: «Agghiacciante ascoltare spifferi di guerra dai ministri». Infine Beppe Grillo (M5S):«Se Renzi vuole la guerra, ci vada lui».
Mario nascimbeni
[17/02/2015]
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