L’intervista di Renzi ospite di Barbara D’Urso spazia un po’ su tutti i temi. Interessante la parte in cui parla di eventuali tagli alle Regioni.
«Se sono arrabbiate, gli passerà, del resto sono arrabbiati i sindacati, i magistrati. Io non penso di avere la verità in tasca, ma cambiare l’Italia non è un giocattolino. La situazione internazionale è difficile. O facciamo uno sforzo per remare nella stessa direzione, o l’Italia non ha futuro. Siccome per vent’anni hanno sempre pagato le famiglie, ora se iniziamo a fare un po’ di tagli ai ministeri e alle Regioni, non è che si possono lamentare».
Sui tagli alla Sanità Renzi corregge il tiro: «Attenzione, quando dico che bisogna tagliare nella Sanità non significa tagliare i servizi, ma possiamo dire che forse non ci saranno troppe Asl? Oppure che è strano che una siringa in una parte d’Italia costi il doppio rispetto ad un’altra? Oppure che non ci saranno troppi supermanager?».
Renzi ha aggiunto: «l’età media si allunga e c’è un impatto inedito di alcune malattie sui conti dello Stato. Tipo chi soffre di demenza senile, o malattie terribili, come la Sla. Ma ci sono Asl che vanno a casa dei malati e li curano. Altri scelgono l’ospedalizzazione. Bisogna essere seri: non tagliamo i servizi a questi cittadini. Contemporaneamente però ci sono spese che tranquillamente si possono tagliare».
Redazione
20/10/2014
Riproduzione vietata