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I Tosiani: “Zaia aveva promesso l’abolizione dei ticket sanitari in campagna elettorale”

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“La Regione mantenga le promesse elettorali: abolizione del ticket sanitario” E’ questo il titolo della mozione depositata dai consiglieri tosiani Giovanna Negro, Andrea Bassi, Maurizio Conte, Stefano Casali e Marino Zorzato che va a scaldare il già acceso dibattito sui ticket sanitari, la tassa a carico dei cittadini.

“Noi siamo convinti – affermano i consiglieri regionali – che negli 8,4 miliardi della sanità regionale vi sia la possibilità di mantenere i 18 milioni previsti per i ticket e toglierli dalle spalle dei veneti, già subissati di tasse. Orbene, si mantengano le promesse fatte in campagna elettorale e si smetta di dare la colpa a Roma, perché le scelte sono tutte dell’amministrazione regionale”.

“Zaia aveva promesso in campagna elettorale di togliere la spesa dei ticket ai veneti – ricordano i tosiani – questo perché sapeva di poterlo fare, sfatiamo la “leggenda” che questa tassa sia un obbligo dello Stato: la Legge consente alle Regioni di trovare altre forme di compartecipazione per la copertura economica. Significa che l’ultima parola su “dove” reperire i fondi spetta sempre alla Regione. Alcune regioni, per esempio, fanno pagare il ticket sanitario solo ai cittadini con i redditi più alti”.

“Diventi urgente e prioritario – si legge nella mozione dei tosiani – rimodulare i costi della sanità regionale eliminando sprechi e disservizi per dare da subito certezza di esenzione del così detto super ticket ai cittadini Veneti. E sia fondamentale, in questa fase di incertezza economica, dare precise garanzie sui costi sanitari a carico dei cittadini mantenendo qualità e quantità dei servizi di eccellenza che il Veneto ha saputo mettere a disposizione dei suoi cittadini”

“La Serenissima Repubblica non faceva pagare i ticket ai meno abbienti, perché la giunta Zaia sì?” Concludono i tosiani rifacendosi alla storia della Serenissima nel 1400, dove il medico “condotto” era assunto dal Comune, a disposizione dei cittadini e non faceva pagare ticket ai meno abbienti. “Un po’ come accadeva e accade ancora nei tribunali – spiegano i cinque – per chi non poteva e non può permettersi l’avvocato. La salute è forse meno importante per i veneti?”

“C’è poi un’ultima questione – concludono i cinque tosiani – gli extracomunitari non vanno dal medico di base ma si rivolgono sempre al Pronto Soccorso, spessissimo affollato. Questo congestionamento sopportato e sofferto dai cittadini ricadrà anche sul bilancio regionale: gli extracomunitari godono di esenzione alle prestazioni specialistiche e agli esami di laboratorio (come un nostro disoccupato). E questo mancato recupero della spese sanitarie, rifacendoci alle parole dell’assessore Forcolin, non rischia di incorrere nuovamente nel pericolo di un bilancio “drogato”?”

07/10/2015

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