Anche le matite galeotte a far da cornice ad una sfida referendaria difficile e controversa che ha visto il No prevalere sul Sì e che nella giornata di ieri con il “forse” in tasca, ha fatto emergere dubbi e sospetti su presunte irregolarità consumate con la matita che ha messo il segno più gradito sulla scheda elettorale.
Oltre alla disputa fra politici, alla voglia di far valere le proprie certezze e inclinazioni dei cittadini, ecco che sbuca il cantante Piero Pelù, per dichiarare su Facebook, oramai testo sacro delle delazioni, che le matite fornite dai seggi non erano indelebili e che la croce sulla scheda si sarebbe potuto facilmente cancellare.
Di web in web, di bocca in bocca, la notizia arriva ai giornali, anche al Gazzettino, qualcuno tenta una verifica nella cabina del seggio, forse le matite non erano indelebili, ma posata la punta su carta particolare, una cancellatura la si sarebbe subito notata. Qualcuno ha verificato che le matite erano vecchie, le stesse usate nel 1993.
Fra immaginario, diffidenza e urla allo scandalo, ci sono andate di mezzo anche le matite, il cantante rock ha fotografato la scheda e immortalata sui social network, segnalazioni in tutta Italia per quelle matite sotto accusa, interviene persino la Digos e la commedia tutta italiana dei brogli e degli imbrogli si è consumata fra le maglie di un presunto complotto che ha messo amaramente in luce l’attitudine alla sfiducia che talvolta prevale sulla ragionevolezza.
Andreina Corso
05/12/2016