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Referendum per l’indipendenza del Veneto, superati 700mila voti

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referendum per l'indipendenza del veneto

L’argomento della separazione del Veneto è ‘caldo’ come confermano le statistiche dei lettori che vengono a leggere gli articoli sul nostro giornale. Forse c’è una grande voglia di indipendenza, contrastata da economie centraliste e accentratrici ma spontanea, forte ed energica. Il Veneto come la Crimea, questo l’ultimo suggestivo accostamento.

Il tema viene ripreso sulle pagine del Los Angeles Time e del Guardian, del Daily Mail e del Sunday Express, perfino sugli schermi della Bbc: il primo referendum indipendentista della storia del Veneto, quello che si sta celebrando in queste ore, è argomento di oggi.

La consultazione è iniziata domenica e terminerà venerdì sera tra tastiere, telefoni e gazebo. Gli organizzatori dicono di aver superato i 700 mila voti, che sono tantissimi, che arrivano naturalmente dai condizionamenti dei nostri tempi: il dibattito sul diritto all’autodeterminazione con la questione Russa, il riscoperto interesse della Lega Nord che deve recuperare i vecchi elettori, le spinte autonomiste non dimenticate da Beppe Grillo.

«Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica federale indipendente e sovrana?» è la domanda. Che cosa risponderà la maggioranza dei Veneti dopo questi ultimi anni di crisi nera (economica e sociale) sapendo che la Regione invia 21 miliardi di euro a Roma ogni anno? La risposta non è scontata, il dibattito è aperto.

Gianluca Busato, leader di Plebiscito.eu dichiara: «Stiamo andando benissimo. La volontà del popolo veneto è inequivocabile, non potrà essere snobbata o sottovalutata». I riferimenti sono anche verso tutte le iniziative del passato rimaste chiuse in un cassetto a Palazzo Ferro Fini, e questa volta nessun politico affermato sta cavalcando la battaglia (di diritto) organizzata facendo leva sulle risorse della Rete.

Non sarà facile per i sostenitori dell’indipendenza del Veneto, se anche Flavio Tosi, segretario nathional della Lega, ammette che si tratta di «una provocazione nei confronti dello Stato centrale, un modo per smuovere il pantano a Roma ben sapendo che la Costituzione è chiara sull’indivisibilità della Repubblica». Ancora più dura Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro di Forza Italia: «Vicende come questa sono un’affermazione di incapacità della politica, che invece di risolvere i problemi lancia proposte senza seguito. Piuttosto mi interrogherei sul perché Trento e Bolzano, che sono quattro gatti rispetto a noi, riescono ad avere un peso politico a Roma inarrivabile per il Veneto. Mentre noi stiamo qui a discutere di improbabili referendum, loro si fanno approvare in Finanziaria margini di autonomia sempre maggiori…».

Paolo Pradolin

[18/03/2014]

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5 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Grazie per averne parlato, e non nei soliti toni ridicolizzanti dei media nazionali. Un tentativo di ridicolizzazione delle giuste istanze di un popolo allo stremo, esausto di pagare per le inefficienze e le ruberie di una nazione che ci disprezza.

  2. Ben vengano tutte queste iniziative per farci uno stato nostro ma non illudetevi che lo stato italiano ci permetta di fare questo; lo stato italiano quando sei prossimo ad avere qualcosa che non gli comoda ti impedisce di averla e se fai qualcosa che potrebbe scaldare gli animi delle persone sguinzzaglia l’esercito! In questo stato non c’è più democrazia e LIBERTA’ che per ottenerla si dovrebbe agire solamente in maniera antidemocratica.
    Viva la libertà e viva il Veneto Libero ed indipendente .

  3. Quoto Paolo, che Gazzettino e tutte le testate locali del Gruppo Espresso (Mattino, Tribuna, Nuova, Corriere Alpi) fossero poco obiettivi, lo sapevo da tempo, ma che fossero addirittura a livello di carta da ce*so si è visto in questi giorni, giornali venduti ai loro controllori politici con giornalisti servi, immagino che molti che lavorino in quei giornali purtroppo non possano fare niente anche se la pensano in modo diverso e si staranno vergognando come dei ladri

  4. Il sindaco Tosi e la assessore Donazzon non hanno capito che il popolo Veneto vuole amministrarsi per conto suo. Con l’ Italia basterebbe avere un coordinamento di polizia federale e di difesa insieme e basta.

  5. Grazie che ne avete parlato…In rispetto a tanti Cittadini Veneti c
    he la pensano Cosi’…Altre Testata Giornalistiche sono Boicottate dal Sistema Non Democratico che C’e’ in italia….Viva Il Veneto e il Suo Popolo..Che Soffre..Non Comprero’ più Mattino e Gazzettino di Padova che si Vergognino….

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