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Reddito di cittadinanza: il bluff gialloverde

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migranti extracomunitari arrivo nostra

Il 6 Marzo si parte , presentata la social-card sbandierando il tutto come una conquista di dignità sociale ma è una patacca vera e propria .

Dopo gli 80 euro agli italiani gli viene servito l’ennesimo bluff, ossia il reddito di cittadinanza, altro non è la Rei o la social card fatta dal decaduto governo Berlusconi.

Cambia il nome, la sostanza rimane sempre la stessa, una vera e propria truffa agli italiani contribuenti disoccupati in difficoltà.

Si perché la maggior parte degli italiani ha casa propria e per poterne beneficiare devi avere una situazione isee che non ti puoi neanche permettere una bicicletta, ecco per ricevere una somma di 780 euro a scalare a seconda della “ricchezza “che possiedi, eh già non campi a fine mese nella relata del quotidiano, ma ahimè’ sei troppo ricco per lo stato, una vera e propria offesa agli italiani.

Posso affermare che non è un atto di equità sociale ma una presa assai forte per i “fondelli “in quanto per avere quella situazione isee devi essere “moribondo “ poi sei inserito nella lista per il lavoro che ti possono spedire anche a 100 km di distanza, se calcoli andata/ritorno son 200 km, alla faccia del risparmio e del lavoro, meglio chiedere l’elemosina davanti al supermarket.

Ma la cosa più triste proviene dal mondo industriale , da Confindustria sostenendo che tale intervento , sia un intervento di assistenzialismo economico , non di equità sociale , offrendo un modo cosi’ ai giovani di rientrare nella categoria dei “bamboccioni” colpiti da divanite , ma loro stessi si dimenticano del regalo fatto nel 2007 dal governo Prodi sul taglio del cuneo fiscale , un regale economico pari a 2 finanziarie dello stato , i quali sono stati subito pronti a delocalizzare le aziende spacciandole per internazzionalizzazione , lasciando a casa per strada numerosi padri di famiglia a carico della collettività italiana , mentre la spina dorsale dell’economia nazionale e territoriale/locale è fatta dalle partita iva e dalla piccola e micro-impresa che sicuramente non puo’ delocalizzare , ma produce occupazione e ridistribuisce economia sul territorio per il territorio , quantomeno dovrebbero limitarsi nel commentare e sollecitare lo stato a pagare il fiscal drag che i lavoratori avanzano ancora nel 2007 e di attivare il codice della partecipazione protocollo firmato con i sindcati per la ri-distribuzione degli utili aziendali , visto le performance delle quotate nazionali e soprattutto venete visto che parliamo del veneto , in quanto veneto sono .

Poi quello che piu’ fa male per tutti coloro che risiedono in italia , ossia italiano ed extracomunitari colpiti dalla crisi per tutti loro, per tutti noi lo stato spende 780 euro al mese , mentre per gli migranti 35 euro /giorno che fanno 1050 euro al mese con vitto , alloggio pagato , ecco e godono di tali servizi anche coloro che sono privi di ricerverlo in quanto non scappano da zone di guerra , visto che il viminale sostiene che il 60 % dei richiedenti non ne ha diritto , perché allora lo ricevono ? Mentre per gli italiani e residenti in patria devono avere certi requisiti ? Perché questa diseguaglianza sociale e disservizio ? Ma la legge non è uguale per tutti , se un cittadino riceve un servizio/prestazione senza averne diritto costui deve restituire cio’ che ha usufruito e questi invece al massimo li pagano 3000 euro per ritornare al loro paese oppure gli paghiamo il biglietto di aereo per ritornare nelle loro terre .

Bragatto Gianluca
30021 Caorle(ve)

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