Due sorelle sono state arrestate oggi dai carabinieri di Padova in quanto ritenute responsabili di una decina di rapine ai danni di anziani. Il blitz dei militari dell’Arma è scattato all’alba. Le due sorelle, secondo le accuse, in un anno hanno messo a segno decine di colpi a Padova.
Gli anziani da rapinare venivano individuati e avvicinati con vari espedienti (finte visite mediche, controlli libretti della pensione) e derubati di
monili in oro e denaro in contante. In alcuni casi, le indagate sono state scoperte ed hanno reagito violentemente aggredendo le anziane vittime e mandandole all’ospedale.
Vittoria e Chiara Colombo, questo il nome delle due sorelle arrestate, sono di 25 anni e di 27 anni di Chirignago (Venezia). La seconda si trovava già in regime di arresti domiciliari per un precedente furto in abitazione.
Le due sorelle di Chirignago sono ritenute responsabili di dieci furti e di due rapine in abitazione, commessi tra giugno 2013 e ottobre 2014, tutte ai danni di anziani residenti nella bassa-padovana.
I carabinieri stavano indagando su due giovani donne, una bionda e una mora, che selezionavano con cura le vittime, scegliendo tra quelle di età più avanzata e in condizioni di salute precarie. Le malviventi, in alcuni casi, spacciandosi per sanitari addetti ad accertamenti a domicilio, sottoponevano a improvvisate visite mediche pazienti infermi per rubare denaro in contanti e monili in oro.
In alcune occasioni, le due donne si sarebbero presentate con la scusa di controllare i libretti della pensione, in altre invece per regalare collane di
scarso valore a titolo di portafortuna.
In due occasioni sono state scoperte e così le due indagate hanno reagito con
violenza, malmenando le vittime.
La svolta delle indagini, l’8 settembre, quando le due donne sono state notate a Sant’Angelo di Piove di Sacco (Padova), mentre in auto si aggiravano con fare sospetto vicino ad alcune case. Dalla targa della vettura i carabinieri sono risaliti alle due sorelle, di origine sinti, già coinvolte in furti e rapine.
Le foto delle due sono state poi riconosciute da molte vittime e quindi, sulla base degli esiti investigativi il pm Benedetto Roberto ha chiesto e ottenuto dal gip Domenica Gambardella il provvedimento restrittivo per le due sorelle, ora in carcere a Venezia a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Monica Manin
[02/01/2014]
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