Rapina con fumogeni a San Marco, ma i vigili dove erano?
Quel che è successo veramente a Piazza San Marco, lo diranno le indagini che stanno approfondendo la dinamica della tentata rapina avvenuta lo scorso 17 marzo ai danni dell’antica gioielleria Missiaglia.
Si sa che due malviventi erano entrati nella gioielleria e che un terzo ha utilizzato dei fumogeni per impedire che qualcuno li scoprisse e per garantirsi la fuga, e solo grazie alla forza d’animo della direttrice del negozio, che ha battuto sul vetro richiamando l’attenzione dei passanti, la rapina è stata sventata.
Ora, nell’esaminare fatti e circostanze, emerge che in quel momento e a quell’ora la piazza doveva essere presidiata da due pattuglie, ma in realtà, secondo le prime verifiche dell’amministrazione comunale, sembra che tutte le forze di controllo in quei minuti, fossero all’interno dell’ufficio dei vigili in Piazza San Marco.
La domanda continua a rimbalzare in questi ultimi giorni tra gli uffici, le redazioni e i privati cittadini: che cosa stavano facendo i vigili?
Cosa facevano tutti i vigili contemporaneamente all’interno dei loro uffici? Dovevano andare in bagno.
Questa la motivazione che gli interessati avrebbero scritto nel rapporto ufficiale consegnato poi al comandante Agostini, come rivela il Gazzettino in edicola oggi. Tutti in bagno contemporaneamente? Si chiede lo stesso comandante che ribadisce il ‘pugno di ferro’ su chi abbandona il proprio posto ingiustificatamente.
I carabinieri, titolari delle indagini, stanno ancora studiando le immagini delle telecamere di sicurezza per cercare elementi utili a individuare i rapinatori e i tempi di soccorso, mentre la squadra scientifica ha analizzato e messo sotto sequestro i fumogeni, anche quello messo a ridosso del campanile di San Marco che fortunatamente non si è acceso.
I vigili delle due pattuglie richiamate, appoggiati dal Sindacato, negano di aver violato l’orario di servizio e assicurano di essere intervenuti non appena il centralino ha ricevuto le prime richieste d’aiuto e dato notizia. «La prima pattuglia è arrivata sul posto dopo pochissimi minuti e ha collaborato con la Polizia di Stato a identificare i testimoni e alcuni turisti che avevano fatto delle riprese – chiarisce Luca Lombardo, del sindacato Diccap – La pattuglia ha rilevato l’episodio, che peraltro è stato poco chiaro per alcuni minuti, tanto che pareva addirittura un incendio a Palazzo Ducale o al campanile».
Lombardo si rammarica che debbano essere i vigili a rispondere di inadempienze che riguardano l’ordine pubblico e che oggi sono messe in campo anche dalle caratteristiche del nuovo bando per l’assunzione di 70 vigili con particolari capacità atletiche e con l’idea di armarli.
Il momento per la categoria è molto delicato e i vigili sono impegnati giornalmente in attività senza tregua, considerando le presenze turistiche eccezionali, da gestire giorno e notte.
Pur in previsione di provvedimenti disciplinari per aver lasciato sguarnita la piazza, il comandante Marco Agostini dice che finora non è stata presa decisione alcuna, che ci vorranno sessanta giorni di tempo prima del pronunciamento del dirigente autorizzato al giudizio. In caso di sanzione i vigili potranno rivolgersi al Tribunale del lavoro.
Andreina Corso