Calci, pugni, morsi, così la giovane 16enne ha picchiato una 12enne e poi ha postato tutto sul web, per compiacersene, scatenando una forte reazione mediatica. Lo sconcertante episodio è accaduto in Liguria e si è poi esteso in tutta Italia, varcando anche i confini nazionali. Pochi si sono espressi in favore della ragazza violenta, Liguria compatta a prendere le distanze dall’episodio.
Dopo il fatto molti sono stati i messaggi di minacce ed insulti ricevuti dalla baby bulla su una pagina Facebook appositamente creata. Ed è così che il suo avvocato difensore ha allertato la polizia postale affinché inoltrassero una richiesta di cancellazione della pagina, direttamente al social network.
L’amministratore della pagina l’ha “congelata” per tre giorni dopo le polemiche e l’interessamento della polizia, poi l’ha riaperta come se nulla fosse. I parenti stanno cercando di tenere la ragazza lontana da qualsiasi dispositivo con il quale potrebbe leggere le accuse infamanti (20mila mi piace e 60mila post). Gli amministratori intanto hanno spiegato il perché della nascita della pagina: «è stata aperta solamente per far vedere chi è la bulletta in modo che si sappia, dato che lei stessa si è cancellata da Facebook…».
Dopo essere stata accusata di bullismo, la polizia le aveva sequestrato il cellulare, lei lo rivoleva a tutti i costi e li aveva minacciati, ora però la situazione è cambiata. La 16enne non va più a scuola, molti genitori dell’istituto professionale che frequenta non la vogliono e il suo avvocato ha dichiarato: «Ha preso coscienza di quello che ha fatto e lo ha dimostrato davanti al giudice dei minori che lunedì scorso l’ha interrogata per quasi tre ore. E contro di lei non ci sono misure restrittive».
La ragazza è indagata per lesioni con l’aggravante della premeditazione e dei futili motivi. Il terribile fatto era stato commissionato da una terza adolescente, ora indagata.
Sara Prian