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Ragazza palpeggiata da straniero sul 6. Madre detective fa catturare l’uomo due giorni dopo

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Ragazza palpeggiata da straniero sul 6. Madre detective fa catturare l'uomo due giorni dopo

Ragazza palpeggiata da straniero sul 6, l’autobus di linea Venezia/Marghera. La ragazza torna a casa piangendo e racconta i fatti. Viene rincuorata ed assistita, nella consapevolezza, però, che sarebbe inutile denunciare il fatto senza essere in grado di indicare il responsabile.

Ecco allora che la madre della giovanissima non si è persa d’animo ed ha emulato il miglior detective decidendo di accompagnare la figlia nei giorni successivi, mettendosi contemporaneamente sulle tracce del maniaco prendendo lo stesso autobus agli stessi orari. E i suoi sforzi sono stati premiati avendo la soddisfazione di vedere lo straniero preso in consegna dai poliziotti dopo che è sceso dalla linea 6 a Marghera ieri.

La volante a Marghera, in p.zza Sant’Antonio, si è portata rapidamente, appena ricevuta la chiamata in cui si confermava che a bordo di quell’autobus della linea 6 la ragazza aveva riconosciuto l’uomo che nella mattinata del 21 febbraio l’aveva pesantemente palpeggiata.

Ai poliziotti giunti sul posto la giovane ha indicato l’autore della violenza, un bengalese di 39 anni residente a Mestre, che è stato subito fermato.

La ragazza ha spiegato agli agenti che alle ore 07.30 del 21 febbraio, mentre si trovava a bordo dell’autobus di quella stessa linea 6, in direzione Venezia, era stata palpeggiata dall’uomo.

Giunta a piazzale Roma era scesa rapidamente e si era allontanata piangendo sconvolta.

Soltanto nel primo pomeriggio aveva raccontato tutto alla madre che ha contattato il numero di emergenza 113 per denunciare i fatti alla Polizia.

Ieri la ragazza salita a bordo dell’autobus con la madre ha riconosciuto l’uomo che la aveva molestata il giorno precedente, ha chiamato il 113 e rimanendo in contatto con i poliziotti è riuscita a tenerlo d’occhio fino all’arrivo della volante che lo ha bloccato.

L’uomo accompagnato presso gli uffici della Questura per gli accertamenti del caso è stato denunciato in stato di libertà per violenza sessuale.

Per la ragazza la drammatica vicenda si conclude, nella speranza che possa anche dimenticare presto l’incubo di una forma di violenza sessuale così vigliacca che l’ha vista aggredita di mattina a bordo di un mezzo pubblico di trasporto. Un ambiente che – teoricamente – si dovrebbe definire sicuro dato che porta i nostri figli a scuola o a lavorare.

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