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Radicchio rosso di Treviso protagonista di “Gustare la differenza”

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radicchio rosso treviso insalata

Valorizzare le tipicità e promuovere la conoscenza dei prodotti agroalimentari sono obiettivi lodevoli e condivisibili, che rischiano tuttavia di rimanere pura astrazione se non condotti correttamente.
Un buon esempio di come la comunicazione possa uscire dalle maglie strette della carta o del web per farsi viaggio di conoscenza gastronomica e geografica è il progetto “Gusta la differenza”.

Realizzato nell’ambito di una campagna europea triennale di informazione e promozione di frutta e di verdura a marchio Dop e Igp, il progetto vede protagonista una delle eccellenze agroalimentari del Veneto, il Radicchio rosso di Treviso che affianca la pera dell’Emilia Romagna e la Pesca e Nettarina di Romagna IGP nell’iniziativa comunitaria.
Se spesso la possibilità di gustare un prodotto a tavola rappresenta solo la fase finale di un processo produttivo e distributivo complesso, in questo caso significativa è stata la scelta di far scoprire il Radicchio Rosso di Treviso attraverso un tour (un “Road Show”) all’interno del Parco del Sile, un’area protetta nella quale si snoda il fiume di risorgiva più lungo d’Europa (95 km), capace di modellare un territorio e di farne terra d’elezione, oltre che del Rosso di Treviso (nelle varietà “tardivo” e “precoce”), anche del Variegato di Castelfranco.

Si scopre così che il Radicchio Rosso di Treviso “tardivo” acquista la tipica colorazione rubino-vinosa dopo un processo di imbianchimento. A novembre, dopo la raccolta (che in genere avviene dopo che il terreno ha subito almeno due gelate), viene immerso infatti in una vasca colma di acqua di risorgiva per circa 10 – 20 giorni, ad una temperatura costante di 10°-12°.
Acquista così tutte quelle caratteristiche che trasformano una cicoria dalle origini antichissime in un autentico “fiore che si mangia”: croccantezza, dolcezza, delicatezza e ricchezza organolettica, racchiuse in cuore di foglie affusolate dalla classica costa bianca centrale, Ad affiancare il “tardivo” compaiono altre due tipologie da gustare a tavola: il “precoce”, dal cespo voluminoso e allungato, foglie di colore rosso intenso e sapore leggermente amarognolo, e il Variegato di Castelfranco, con foglie bianco-crema screziate di rosso-violaceo e sapore dal dolce al delicatamente amarognolo.

Tutelati dal marchio IGP dal 1996, che ne circoscrive la produzione alle province di Treviso, Padova e Venezia, i radicchi protagonisti del Road Show sono al centro del lavoro di Opo Veneto (Organizzazione produttori ortofrutticoli del Veneto).

“Il nostro obiettivo è quello di valorizzare e promuovere i prodotti di eccellenza del nostro territorio”, ha spiegato Cesare Bellò, consigliere Opo Veneto e vicepresidente del Consorzio di Tutela Radicchio rosso di Treviso IGP e radicchio variegato di Castelfranco IGP. “Alta professionalità dei coltivatori, pratiche agricole sostenibili, impegno per la promozione e il marketing, sono gli elementi che ne hanno determinato il successo. L’obiettivo è quello di farli conoscere oltre i confini regionali, rendendoli riconoscibili ed unici in Europa e all’estero”. Dal Veneto, il “fiore che si mangia”, va alla conquista di nuovi mercati e nuove tavole.

Caterina Vianello

01/12/2014

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