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Quei contributi “volontari-obbligatori” che chiedono le scuole. Il caso Luzzatti di Mestre

Chi ha bambini e ragazzi che frequentano le scuole lo sa bene: non c'è la carta igienica, manca la carta per le fotocopie, non c'è il sapone per lavarsi le mani... il "contributo" richiesto a inizio anno oltre alle tasse scolastiche non è sperequazione, è un "mettersi una mano sulla coscienza", perché la scuola, semplicemente, non ce la fa...

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Il prof rivelatosi donna alla classe ha perso davanti al giudice: giusta sospensione

Una petizione e insieme una rivendicazione.
Sono già ottanta le firme raccolte dagli studenti del Luzzatti di Mestre che frequentano i corsi di studio pomeridiani e serali.

Il nodo della vicenda sta in un contributo versato per tre anni alla scuola, pensando fosse obbligatorio e necessario all’accettazione dell’iscrizione, che oggi gli studenti scoprono “invece” essere considerato volontario e in quanto tale non dovuto.

Mario Quintavalle, a nome di tutti gli studenti ha chiesto al dirigente scolastico di approfondire la questione, insieme all’Ufficio Scolastico Territoriale, per sbrigliare le stesse norme che la scuola si è data e che ha pubblicato nel sito dell’Istituto, dove una circolare precisava che l’iscrizione era subordinata alla ricevuta delle tasse e del contributo volontario.

Ora non resta che stabilire quale concetto abbia indirizzato la norma. Quintavalle ha preso atto che la circolare è stata subito sostituita da un’altra che fa chiarezza: l’unica spesa obbligatoria è quella del bollettino, da circa 15 euro.

Non è accettabile per gli studenti aver pagato inutilmente 110 euro in tre anni e quindi chiedono chiarezza, riscontro e restituzione dei versamenti. A questo punto gli studenti chiedono un’indagine che metta fine a questo spiacevole equivoco.

Rassicurano le dichiarazioni del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Domenico Martino, che pensa sia chiusa la questione, dal momento che la circolare vigente spiega che la tassa non è obbligatoria. Gi studenti possono inoltrare richiesta di rimborso risarcitorio alla scuola.

Andreina Corso

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