È stato condannato a 4 anni e al risarcimento di 20mila euro, il commerciante di 50 anni, che quattro anni fa aveva colpito con un pugno e obbligato a un rapporto sessuale l’ex compagna. Le accuse erano di violenza sessuale e lesioni.
I fatti sono accaduti a Venezia. I due stavano insieme, erano fidanzati, ma si erano lasciati, proprio a causa degli atteggiamenti violenti dell’uomo. Quella fatidica sera però, alla seconda crisi, il commerciante aveva preteso ugualmente un rapporto sessuale, colpendo la donna con un pugno al volto, dopo aver rifiutato un rapporto orale.
La vittima, temendo le reazioni di lui aveva atteso che si addormentasse e si era poi recata immediatamente al Pronto Soccorso e al Commissariato di Polizia. Il referto dei medici era stato di due settimane a causa di un trauma facciale.
Nel corso del processo il 50enne, si è sempre difeso sostenendo che tra
loro due non c’era una relazione affettiva, anche se i messaggi rimasti nel telefonino di lei facevano pensare al contrario. Aveva anche spiegato che quella sera era stata lei a minacciarlo, e che quel colpo al viso lo aveva sferrato per difendersi da un tentativo di aggressione con un coltello.
Il pubblico ministero Lucia D’Alessandro – che ha chiesto una condanna a 6 anni, diventati 4 per il riconoscimento delle attenuanti generiche – aveva anche ascoltato numerosi testimoni, tra i quali gli amici con i quali la ragazza si era confidata raccontando della relazione ed anche il suo datore di lavoro.
Il giudice del tribunale di Venezia, Irene Casol, non ha creduto al 50enne e ha dato ragione all’ex compagna. Così, oltre ad essere stato condannato penalmente l’uomo ha dovuto pagare anche 20mila euro di risarcimento.
Alice Bianco
19/03/2015
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