La prof consumatrice di hascisc pizzicata a scuola: ” uso personale”.
La classe politica regionale chiede la “testa “ della prof caduta nella rete dei controlli nei plessi scolastici per il contrasto del consumo dei stupefacenti.
Certamente è una “notizia “ rimbombante sia per il luogo e per chi è stato scoperto , che certamente non è più un ragazzino da educare , ma anzi è il contrario , una educatrice che dovrebbe insegnare certi valori di vita , ma anche si magari quelli del 68 .
Si sa non serve far finta di nulla , la sinistra ha sempre simpatizzato per la liberalizzazione e consumo di droga leggera , sicuramente la prof ha simpatie politiche di sinistra e magari da giovanissima era nei comitati studenteschi e frequenta centri sociali, ognuno nella propria vita privata fa quello che più gli aggrada , ma dovrebbe essere però consapevole del ruolo civile che ricopre nella società per non cadere nelle “tenebre “ del ‘imperfezione.
Detto questo, però è anche vero che la legge prevede il consumo personale, la dose minima e quindi non si commette nessun reato, ma al posto di chiedere la testa dell’insegnante da parte della politica, invece dovrebbe essere lei stessa a fare i test “antidroga” e renderli obbligatori per coloro che occupano quei banchi istituzionali per dar l’esempio in primis visto il ruolo istituzione ricoperto, altrimenti significa buttar benzina nel fuoco.
Mi sembra doveroso , non difendere l’insegnate , ma eventualmente se qualcuno vuole “la testa dell’insegnate” dovrebbero essere i stessi genitori dei ragazzi eventualmente a farsi “avanti “ , la politica nel frattempo renda obbligatorio il test a qualsiasi ordine professionale in modo così da evitare danni alla collettività evitando di aver “professionisti” nei vari settori alterati ed euforici per il consumo di sostanze stupefacenti , ma allo stesso tempo elogio all’arma per i controlli capillari nel territorio per il contrasto e l’uso/consumo di stupefacenti.
Bragatto Gianluca
30021 Caorle (ve)