Il processo per l'omicidio di Sarah Scazzi sembra un giallo nel giallo. Ieri l'ennesimo colpo di scena. Martedì, ultimo giorno d'udienza prima della camera di consiglio, i due giudici togati della Corte d'assise di Taranto che deve decidere la sorte di Sabrina Misseri e di sua madre Cosima, accusate dell'omicidio della quindicenne Sarah Scazzi, hanno deciso ieri mattina di «astenersi dalla trattazione»del processo. E' stato così accolto la mozione della difesa delle due imputate.
Gli avvocati di Sabrina (il professor Franco Coppi e Nicola Marseglia) e il legale di Cosima (Franco De Jaco) avevano chiesto ai due magistrati di astenersi dal continuare il processo dopo la diffusione di un video registrato 'fuori onda' dal quale, secondo loro, sarebbe palese «un'anticipazione del giudizio» togliendo l'obiettività e l'oggettività al giudizio finale.
Nel filmato, registrato pochi istanti prima che cominciasse l'udienza del 19 marzo, il presidente della corte Cesarina Trunfio e il giudice a latere Fulvia Misserini si scambiano poche battute:
Presidente: «Certo vorrei sapere, là , se le due posizioni sono collegate. Quindi bisogna vedere se si sono coordinati tra loro e se si daranno l'uno addosso all'altro».
Giudice a latere: «Ah, sicuramente».
Presidente: «Bisogna un po' vedere, no, come imposteranno… potrebbe essere mors tua vita mea».
Infine la frase che gli avvocati contestano di più, il presidente Trunfio che dice: «Non è che negheranno in radice…».
In attesa della decisione finale i due giudici togati hanno comunque chiarito: «Le frasi captate prima dell'udienza del 19 marzo non esprimevano nessun parere o convincimento, si trattava – spiegano – di mere considerazioni e interrogativi sulle possibili strategie difensive durante la discussione finale».
Mario Nascimbeni
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[27/03/2013]