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Premi uguali a uomini e donne alla Regata Storica di Venezia: “Finalmente”

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“Il sindaco Brugnaro ha promesso pubblicamente che i premi della Regata Storica saranno pari. Lo ha fatto solo dopo il clamore nazionale, dopo l’interrogazione parlamentare di Laura Boldrini, dopo la rivolta locale di tante associazioni e organizzazioni. Era ora!”, dice Assist, Associazione Nazionale Atlete.
“Oggi la Storia la facciamo noi. La fa Assist insieme a donne che non ci stanno, che combattono, che non si risparmiano mai. Donne come Monica Sambo, donne come Laura Boldrini e come Nena Almansi (che a settembre sarà ancora in gara a caccia della vittoria), ma anche uomini come i Regatanti che hanno sostenuto sin da subito questa battaglia (nonostante le chiacchiere riportate ancora oggi su una loro presunta contrarietà a pareggiare il montepremi)”.
“Adesso però – dichiara la presidente di Assist Associazione Nazionale Atlete Luisa Rizzitelli – attendiamo delibere ufficiali, visto che il Sindaco di promesse aveva riempito le cronache anche gli anni scorsi. Inoltre auspichiamo le dimissioni del Consigliere alle tradizioni Giovanni Giusto, che su questa questione aveva dichiarato, di fatto opponendosi alla parificazione dei premi: “… dobbiamo lavorare poco alla volta, perché di consuetudini parliamo, di tradizioni.”.
“Ricordiamo al consigliere Giusto che i diritti, quelli scritti neri su bianco nella nostra Costituzione, non si riconoscono come un’elemosina e nemmeno un pezzo alla volta o dopo decenni”.
“Il rispetto delle tradizioni – continua Rizzitelli – non prevede l’ingiustizia e il mancato rispetto della parità di genere e quindi oggi è un bel giorno per Venezia, per i regatanti e le regatanti e per tutte e tutti quelli che sanno schierarsi per un mondo migliore. Tra loro ringraziamo l’on. Laura Boldrini, sempre al nostro fianco in ogni battaglia e grazie alla quale abbiamo potuto portare la questione in Parlamento, ricevendo l’appoggio di tanti altri deputati e senatori. È questo che chiediamo alla politica: essere a fianco della società civile e di chi combatte ogni giorno per i diritti”.

Soddisfazione anche da parte di Monica Sambo, capogruppo Pd in Comune.
“Finalmente una buona notizia: il Sindaco di Venezia è stato costretto a fare retromarcia e a smentire i consiglieri della sua maggioranza e la sua giunta, in particolare il delegato alle tradizioni che si era opposto fermamente alla nostra proposta in Consiglio Comunale”.
“È una grande vittoria , per la quale vanno ringraziate quelle regatanti e quei regatanti che in questi anni si sono battute/i per chiedere parità di trattamento”.
“È innegabile che la retromarcia è legata al clamore mediatico nato dopo la bocciatura del nostro emendamento in consiglio comunale che stanziava dei soldi per la parità. Per questo ci tengo a ringraziare in particolare (Associazione Nazionale Atlete) che con il proprio peso ha combattuto questa ingiustizia contribuendo in modo determinante al risultato, un ringraziamento va anche ai parlamentari Laura Boldrini, Lia Quartapelle, Nicola Pellicani e Andrea Ferrazzi che hanno portato la questione in Parlamento”.
“Grazie anche a tutte le donne e agli uomini che in queste ore hanno chiesto la parità senza se e senza ma e che con le loro prese di posizione hanno contribuito al successo di questa battaglia che portiamo avanti da alcuni anni”.
“Ovviamente non ci fermiamo qui perché tutte le discriminazioni vanno combattute, e purtroppo ancora molto c’è da fare”.

“Il caso della parità di premi alla Regata Storica diventa esemplare” commenta invece Giovanni Andrea Martini, Consigliere comunale, Vicepresidente della VI Commissione del Gruppo consiliare “Tutta la Città Insieme!”.
“Se mi sono accalorato durante la seduta dell’ultimo Consiglio è perché mi sembrava di essere tornato alla notte dei tempi: è emerso, a mio vedere, un’impostazione maschilistica davvero agghiacciante, che svuota di significato il termine stesso di parità di genere, col beneplacito, purtroppo, delle stesse donne che fanno parte della maggioranza”.
“Il singolo caso, molto locale e piccolo piccolo, quanto a somme in ballo – spiega Martini – diventa esemplare per descrivere il clima che si respira nel Comune di Venezia a guida Luigi Brugnaro: dopo un’iniziale apertura da parte dell’avvocato Pea e del leghista Nicola Gervasutti, è calata una terribile la cappa di censura sui consiglieri di maggioranza ed è stato messo in scena, una volta in più, il voto a catena che ratifica scelte calate dall’alto in modo completamente acritico”.
“E’ prevalsa la linea tutta maschile e tutta padronale con cui il sindaco governa la città da 6 anni e che sta tentando di portare nella stanza dei bottoni del potere nazionale.”.
“ Brugnaro ha messo in piedi una macchina del controllo efficientissima su ogni singola decisione, nel rispetto delle procedure o comunque all’interno dei limiti interpretativi di norme e prescrizioni”.
“Siamo di fronte ad una vera e propria distorsione democratica su cui bisognerebbe riflettere. E’ tempo che questo venga detto, perché ‘Coraggio Italia’ mira ad esportare a livello nazionale una pratica che di moderato non ha nulla” conclude Giovanni Andrea Martini

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