sponsorIl IV ponte sul Canal Grande sembra nato sotto auspici negativi, ma la superstizione non c'entra: la gente ci cade ma solo a causa di un ambiguo stimolo ottico.
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Come vi avevamo riferito giorni fa appena inaugurato, anche a noi della redazione era accaduto di mettere male un piede attraversandolo per la prima volta.
La nostra valutazione camminandoci sopra è subito stata che l'uniformità di tinta tra i gradini fa perdere la percezione della fine dello scalino. Così, credendo che non sia finito (o viceversa) non si prende il successivo in automatico: bisogna proprio guardare dove finisce il precedente per esser sicuri.Le cronache dei quotidiani confermano purtroppo la previsione: ogni giorno persone ignare dell'insidia, magari guardando una cartina, mettono il piede in fallo. Per fortuna senza gravi conseguenze, ma i numeri crescono.
Il Gazzettino e La Nuova Venezia parlano di una mezza dozzina di cadute e inciampi in un paio d'ore di monitoraggio.
Potrebbe essere il motivo per cui voci di corridoio riferiscono che all'Assessorato ai Lavori Pubblici si stia pensando ad un rimedio, a qualche espediente visivo per renderlo più sicuro.
Ponte della Costituzione o Ponte della Caduta?
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