La Roma soffre, stringe i denti ma vince. Sono tre punti pesantissimi per la classifica e li guadagna Pjanic con una punizione telecomandata a due minuti dalla fine.
La Roma soffre, combatte contro un Parma messo in campo benissimo da Donadoni, combatte contro la sorte che gli toglie otto infortunati (Balzaretti, Strootman, Iturbe, De Rossi, Astori, Castan, Uçan e Borriello), ma alla fine ce la fa.
La Roma vince grazie a Pjanic ma grande Garcia che alla fine ha ragione su tutto. Fa debuttare Cholevas come terzino sinistro, concede 70’ di riposo a Maicon con Torosidis, rimette in attacco Totti con Gervinho e Ljajic.
Donadoni risponde preferendo dal primo minuto il promettente José Mauri e Pedro Mendes terzino destro al posto di Ristovski.
Il Parma si presenta con un 4-5-1 molto coperto e con un Cassano unico dispensato dal rientro nella sua metà campo, ma la rapidità nelle ripartenze dei giallorossi sono una cosa esplosiva.
Al 27’ Gobbi perde palla a centrocampo e Totti, con la solita sapienza, lancia Ljajic in profondità, senza perdere neppure un secondo: il sinistro del serbo infila Mirante e porta in vantaggio la Roma.
Il copione non cambia molto, perché il Parma non si sbilancia e preferisce difendere ancora, ma verso la fine del primo tempo la Roma cala di concentrazione. De Ceglie tira male, in diagonale, un pallone che poteva essere molto più pericoloso.
All’11 gol di De Ceglie, ma l’effetto è quello di svegliare i giallorossi.
La Roma stringe d’assedio l’area avversaria, sfiora il gol con Totti e Florenzi, e alla fine lo trova con la classe immensa di Pjanic che esibisce una punizione capolavoro al 43 del s.t. .
Roberto Dal Maschio
25/09/2014
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