Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è intervenuto oggi sulla novità dei giorni dedicati alla Piscina di Mestre per donne islamiche allo scopo di favorirne l’integrazione.
“Con quella decisione è stato scalato un nuovo gradino di un processo di islamizzazione iniziato con le polemiche sul crocifisso in classe e proseguito con la realizzazione della Moschea a Venezia. Una situazione inaccettabile, anche perchè priva di un requisito fondamentale come la reciprocità del rispetto degli usi, costumi, tradizioni, storia. Il che vorrebbe dire ad esempio che ci fosse anche per noi la possibilità di professare la nostra religione e di seguire le nostre abitudini culturali e storiche liberamente nel mondo dell’Islam”.
Queste le parole del Presidente della Regione del Veneto con cui ha criticato oggi, parlando con i giornalisti a margine della presentazione di un nuovo servizio sanitario a Caorle, il fatto che in una piscina di Mestre si sia deciso di riservarne l’uso, in alcuni, orari, alle donne islamiche, vietando di conseguenza l’accesso a tutti i maschi che abbiano più di 7 anni.
“La libertà di un individuo – ha aggiunto il Governatore – finisce dove comincia quella di un altro. In questo caso uno dei principi fondamentali della convivenza civile non mi pare venga rispettato, stante che vengono piegate le nostre regole e abitudini sacrosante alle pretese di chi, ospite nella nostra terra, dovrebbe rendersi conto della diversità di cultura, usi e costumi. Portare oltre i limiti del buon senso l’accettazione di modi di vita lontani anni luce da noi – conclude il Presidente – modificare le nostre regole di vita per essi non è apertura culturale, ma resa identitaria e un popolo che perde la propria identità non ha futuro”.
Redazione
[12/05/2014]
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