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Piccoli grandi eroi da non dimenticare

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cecilia strazza chiara guida

Per chi è della generazione anni Ottanta-Novanta, il cinema ha significato, per buona parte, rivedere se stessi negli occhi dei protagonisti che si accingevano ad affrontare il mondo, mano nella mano. Dai Goonies passando per Breakast Club e Stand By Me. Piccoli grandi cult che sono rimasti nel nostro cuore e ci hanno fatto da Cicerone per e nella nostra stessa esistenza.

Ed è così che ritrovarsi a ripercorrere le loro vicende in due libri come “Heroes – I piccoli protagonisti del cinema degli anni ’80” di Chiara Guida e “Don’t You (Forget about me) – Il cinema teen di John Hughes” di Cecilia Strazza, entrambi editi da Bakemono Lab, è come fare un salto nel passato, in un mondo di piccoli che ci ha reso grandi.

Se, infatti, in quei tempi ognuno di noi guardava quei film anche per sentirsi meno solo ed  imparare a vivere, ora è tempo di guardarli sotto un altro punto di vista, quello tecnico, consapevole, per comprendere di più tutto quello che c’è nascosto in un’inquadratura, che altro non è che il filtro che sostituisce un nostro sguardo sul mondo. Ed ecco quindi che queste due opere ci vengono in soccorso e diventano necessarie per comprendere un mondo cinematografico così ricco di sottotesto e messaggi, che ci sembrerà di riguardare quei film con occhi completamente nuovi.

La bravura delle due autrici sta infatti nel riuscire a rendere tutto in maniera molto semplice e diretta, anche per chi non è esperto di tecnica cinematografica, rendendoci partecipi di quell’amore che loro provano per questo cinema. Perché, più di tutto, è quello che traspare: la passione, la voglia di raccontare qualcosa che si ama e coinvolgere anche chi non ne sa niente, invogliandolo ad entrare in questo mondo. Un bravo scrittore, che sia di romanzi o di saggistica, questo deve saperlo fare fin dalla prima riga, agganciando a 360° il lettore e le due ci riescono magistralmente.

Conoscere questo cinema è necessario per comprendere non solo il mercato attuale, ma i 30enni di oggi, le loro speranze, i sogni e le paure e “Heroes” con “Don’t You” forniscono una visione anche di tutti i noi, uno specchio in cui rivedersi e trovare, in quelle parole scritte con amore e generosità, quello che siamo stati e quello che ancora potremo diventare, in due libri cinematografici che nascondono degli aspetti antropologici da non sottovalutare.

Cosa resterà di questi anni ’80? Sono sicura che mentre leggete queste poche righe, la canzone di Raf vi stia ronzando nella testa. Ebbene anche nella risposta a questa domanda che ci portiamo dentro da anni, Guida e Strazza hanno la risposta per noi, facendoci, sul finale, tornare a mettere i piedi nel presente con un interessantissimo excursus sulla serie tv targata Netflix, Stranger Things da una parte e il cinema di Sofia Coppola e Harmony Korine dall’altra. Sì perché c’è sempre una nuova generazione di cui raccontare, che ha in comune con la precedente la paura di crescere e la voglia di far sentire la propria voce in questo mondo dove, purtroppo, i mostri diventano sempre più reali e sempre meno proiezioni della nostra mente.

Sara Prian

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