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Pensioni di reversibilità, il governo sta per metterci mano

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Pensioni di reversibilità, il governo sta per metterci mano

“Il governo vuole tagliare le pensioni di reversibilità. In Commissione Lavoro alla Camera è arrivata la proposta renziana di legare all’ISEE le pensioni di reversibilità, fregando così migliaia di persone, soprattutto donne rimaste vedove. Rubando contributi effettivamente versati, per anni. Un governo che fa cassa sui morti mi fa schifo”. Queste le parole del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini sulla proposta governativa sulle reversibilità.

Le pensioni di reversibilità sono entrate in effetti nelle attenzioni del governo con un ddl che dovrebbe avere l’obiettivo di riordinare le prestazioni di natura assistenziale e previdenziale come strumento unico. Nel ddl, tra le altre misure si prevede la possibilità di rivedere le pensioni di reversibilità, ovvero quelle erogate agli eredi alla morte del pensionato o del lavoratore che muore avendo maturato i requisiti per l’assegno.

Matteo Salvini, con la dichiarazione qui sopra, è stato il primo a tuonare contro il governo: “Un governo che fa cassa sui morti mi fa schifo” le sue parole più pesanti.
Palazzo Chigi ha poi replicato: “se ci saranno interventi di razionalizzazione saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per fare cassa in una guerra tra poveri. La delega del governo dà non toglie”, stanziando per la prima volta un miliardo di euro strutturale su una misura unica di lotta alla povertà e predisponendosi a convogliare risorse europee su quello stesso strumento e sulla rete di servizi per la presa in carico offerti da comuni e terzo settore. Inoltre, viene ricordato, qualsiasi intervento varrà solo sulle prestazioni future e non su quelle in essere, che quindi non verranno toccate.

Tuttavia, se dalle opposizioni è facile prevedere manifestazioni di protesta sul provvedimento, c’è da segnalare anche la presa di distanza di Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro della Camera ed esponente della minoranza Pd.
Il provvedimento, spiega l’ex ministro del lavoro, è “in sé positivo, ma prevede la possibilità di tagliare le pensioni di reversibilità. Per noi questo non è accettabile: si tratterebbe dell’ennesimo intervento dopo quelli, pesanti, del Governo Monti”.

“La previdenza – aggiunge – non può essere considerata la mucca da mungere”. Damiano approfitta della situazione per sottolineare l’esigenza a suo avviso di mettere “rapidamente nell’agenda del Governo il tema delle pensioni”. Per tre motivi, spiega: “il primo è che Cgil, Cisl e Uil hanno scritto al Premier Renzi e al ministro Poletti per chiedere un incontro per affrontare il tema della flessibilità insieme agli altri e numerosi problemi aperti (esodati, ricongiunzioni, precoci, usuranti). Il secondo motivo, è che in Commissione lavoro della Camera è incardinata e in discussione la proposta di legge sulla flessibilità insieme a quelle di tutti gli altri partiti: si dovrebbe arrivare a un testo unificato”. Il terzo motivo è appunto l’approdo alla Camera della delega del Governo sul tema del sostegno alla povertà”.

Il ddl approvato a fine gennaio dal Governo punta a una ”razionalizzazione” delle varie misure assicurando però che le nuove regole varranno solo per le prestazioni richieste dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi mentre gli assegni in essere non saranno toccati. Ma la contrarietà monta e alcuni parlamentari la uniscono alla querelle sulle Unioni civili.

Per Maurizio Gasparri, senatore di FI, “la confusione cresce in Italia oltre livelli tollerabili. Mentre si pensa di regalare pensioni a coppie gay, stravolgendo principi fondamentali dello stato sociale, lo stesso Pd che vuole fare questa concessione attraverso il governo Renzi vuole tagliare le pensione dei vedovi eterosessuali. Siamo alla distorsione di ogni principio di giustizia sociale. Ci opporremo a questa vile aggressione. Noi tuteliamo i soggetti deboli e vedovi e vedove lo sono. È veramente vergognosa questa ultima sortita di Renzi”.

Sullo stesso tono la posizione di Paola Binetti, deputata di Area Popolare: “ecco un altro punto da approfondire anche in funzione del dibattito sul ddl Cirinnà, a proposito di unioni civili. Se il governo vuole tagliare davvero le pensioni di reversibilità – conclude Binetti – ce lo dica con urgenza, prima che il ddl in questione si spinga più avanti”. A spingere per una modifica al provvedimento arriva infine la Spi Cgil: “dopo la nostra denuncia sulle pensioni di reversibilità si è acceso il dibattito politico. Ora poche chiacchiere. Quel disegno di legge va modificato”, scrive su Facebook il segretario generale Ivan Pedretti.

Laura Beggiora
15/02/2016

(cod pensioreve)

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  1. Tetto massimo delle pensioni € 3000 … Per tutti e dico tutti!!
    Giusto tagliare alcune reversibilita…, se io prendo €3000 mensili di pensione ..,
    e mio marito prende € 3000 di pensione …, se uno di noi muore , non e’ giusto che il vedovo prenda € 6000…, si presume anche che nella vita lavorativa in casa nostra entrassero mensilmente piu di € 6000…. , o nooo? Ma cosa vi servono tutti quei soldi….?? Ci vuole piu equitaaaa’ !

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