Chisso è stato scarcerato lo scorso 13 ottobre sulla base di un accordo tra i pm Stefano Ancilotto, Stefano Buccini e Paola Tonini e i suoi difensori Antonio Forza e Luigi Stortoni. Per Renato Chisso patteggiamento di 2 anni, 6 mesi e 20 giorni. Inizalmente, per quanto riguarda la somma da risarcire, si era parlato di un milione di euro.
Ma per l’ex assessore alle Infrastrutture, in carica 14 anni fino all’arresto del 4 giugno scorso nell’inchiesta Mose, il gip ha stabilito una “confisca” per 2 milioni di euro.
Chisso però, oltre che innocente, si è sempre dichiarato quasi nullatenente, tanto che la Guardia di Finanza finora è riuscita a sequestrargli solo i 1500 euro che stavano su un conto corrente.
La procura, da oggi, potrà quindi cercare di rivalersi sugli introiti futuri dell’ex assessore: liquidazione, pensione, vitalizi regionali, ecc.
Vi sarà persino la possibilità di decurtargli lo stipendio, visto che appare possibile che Chisso ritorni a lavorare in banca da dove è in aspettativa dal 2000.
Laura Beggiora
29/11/2014