Truffe nelle autoscuole per ottenere la patente, arrivano i primi patteggiamenti.
I titolari di due autoscuole, U. C. 59enne di Mira (Ve) e T. B. 67enne di Marghera, nel 2011 erano stati accusati di aver ritoccato le carte d’identità di loro sette allievi e di aver mandato qualcun altro, più bravo, a sostenere l’esame teorico per la patente alla Motorizzazione Civile. Le accusa sono: falso materiale, ideologico e sostituzione di persona. Con loro erano state arrestate altre tre persone.
Oltre ai due titolari poi, erano indagate anche altre sei persone. U.C e T. B. sono stati invece rinviati a giudizio dal giudice Massimo Vicinanza (processo fissato per l’1 dicembre), mentre sei indagati, per i quali il pm di Venezia Roberto Terzo, aveva chiesto il rinvio a giudizio, hanno patteggiato, chi con una pena di un anno chi con una da sei mesi, altri invece sono usciti dal processo.
A patteggiare sono stati i candidati che secondo l’accusa hanno preferito la via più facile per passare l’esame orale, così come si è presentato alla prova al loro posto.
Un’inchiesta questa, partita nel 2010 dopo che una donna era stata beccata a fare l’esame aiutata con un auricolare da un esperto esterno della Motorizzazione, scappato poi al termine della prova. Alcuni ispettori poi, si erano accorti che un giovane aveva sostenuto l’esame due volte nel giro di qualche mese e con documenti diversi.
Il Direttore della Motorizzazione Civile veneziana, Marco Angeletti, ha allora segnalato la cosa alle autorità. Alcuni dei complici di U. C. e T. B., riconosciuti hanno voluto collaborare con la giustizia e hanno fatto anche altri nomi.
Redazione
23/05/2015