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Operazione anti stupefacenti a Musile di Piave, tunisino ingoia la droga

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Operazione anti stupefacenti a Musile di Piave, tunisino ingoia la droga

Operazione congiunta nel corso della serata di ieri tra i carabinieri della Compagnia di San Dona’ di Piave e quelli della Compagnia di Mestre, che al termine di un mirato servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di stupefacenti, hanno arrestato, per il reato di “detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente” (art.73 dpr 309/1990), 3 pregiudicati, tutti domiciliati a Musile di Piave, tra di essi una donna di origini italiane M.T. classe 79, e due tunisini B.S. e B.I. rispettivamente di anni 31 e 20.

I tre già da un po’ di tempo erano sotto l’occhio attento degli investigatori dell’Arma tramite attività di osservazione e pedinamento perché ritenuti responsabili di una ingente attività di spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo ai giovani del luogo, stupefacenti di cui andavano a rifornirsi nel territorio Mestrino.

L’operazione ha permesso di coglierli in flagranza di reato, essendo stati bloccati in auto, all’uscita della propria abitazione e trovati in possesso di un grosso quantitativo di sostanze stupefacenti: alcune dosi di Eroina e Marijuana pronte per essere immesse sul mercato più la somma contante di euro 1500 ritenuta provento dell’attività delittuosa insieme a vari telefoni cellulari e tablet utilizzati per la loro rete di contatti.

La perquisizione estesa al domicilio comune degli arrestati, in zona Millepertiche, permetteva inoltre di rinvenire circa 150 gr di Eroina, una busta contenente circa 300 gr di Marijuana ed alcune dosi di Hashish.

Nel corso dell’operazione che portava all’arresto dei tre, uno dei malviventi, cercava di darsi alla fuga venendo prontamente bloccato dai militari, di cui uno, coinvolto nella colluttazione che ne seguiva, riportava lievi ferite guaribili in 7 giorni di prognosi.

Due degli arrestati successivamente sono stati condotti presso le camere di sicurezza della caserma di Via Carbonera per gli accertamenti di rito, mentre il terzo, il ventenne tunisino, sospettato di aver ingerito della sostanza stupefacente e avendo tentato di sottrarsi all’arresto, è stato dapprima condotto presso il locale ospedale e successivamente, valutate le sue condizioni che non destavano preoccupazione, seppur risultato positivo ai test antidroga, veniva tradotto presso il carcere lagunare anche con l’accusa di resistenza a Pubblico Ufficiale, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno che ne disponeva per tutti la custodia in carcere, dove attualmente si trovano, in attesa di processo.

28/04/2016

(Photo d’archive)

(cod musile)

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