Occupazioni e sgomberi continuano a Milano, così come non si placa la tensione sociale che si è creata tra chi parteggia per le due “fazioni”.
Occupazioni abusive di case popolari, sgomberi, azioni violente da parte di manifestanti antagonisti e interventi delle forze dell’ordine.
In questo panorama si inserisce il fatto di una donna incinta che ha perso il bambino e ha raccontato che l’aborto può essere collegato al fatto di esser stata colpita martedì scorso da una manganellata.
La donna, romena, 37 anni, incinta di 6 mesi, stava manifestando nel quartiere Corvetto, dove le forze dell’ordine avevano appena sgomberato due centri sociali.
La Procura di Milano, con il pm di turno Gianluca Prisco e il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, sta seguendo direttamente il caso e, come è stato chiarito, “sono in corso accertamenti che saranno seri, rigorosi e scrupolosi”.
Fonti ospedaliere, intanto, avrebbero spiegato che non c’è nesso tra la presunta manganellata ricevuta e l’aborto. I medici, infatti, non avrebbero riscontrato lesioni o ematomi compatibili con un colpo di manganello.
Sull’episodio, in ogni caso, indaga la magistratura.
Mario Nascimbeni
22/11/2014
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Forse il sentirsi solidale con altri disgraziati come lei, forse l’abitudine a “stringersi” fra persone senza diritti, forse il bisogno di una casa, forse il suo modo di diventare visibile, come dire, ci sono anch’io, mia figlia malata di cuore, questo bambino che poi non nascerà, al mondo. Forse…
tutto quello che vuoi, ma che ci faceva una donna incinta a difendere un’occupazione abusiva durante uno sgombero?
La signora romena ha spiegato e mostrato di essere stata colpita alla pancia.
Tutti sanno che dentro la pancia di una donna incinta di sei mesi, c’è un bambino.
Tutti o quasi sanno che qualsiasi trauma della madre colpisce anche il nascituro.
Quelli che picchiano la pancia di una donna incinta (e non) si chiamano violenti e quando provocano la morte, assassini.
Fa bene la magistratura ad indagare, ma temo che la perdita del proprio figlio di quella signora debba fare i conti con il suo essere romena. Lo hanno detto le facce e i commenti dei vari giornalisti e politici che parlano di eventi così incivili con una insopportabile cautela. Come se la donna fosse una “cosa”, perlopiù occupante… abusiva?
Abbiamo toccato il fondo.
Andreina Corso