Covid: la conferma che le cose non stanno andando come si vorrebbe arriva alle 17 di ieri, venerdì.
Sono 3.883 i nuovi positivi al test del coronavirus in Veneto nelle 24 ore precedenti.
Purtroppo la quota è la più alta di tutte le regioni italiane.
Veneto 3.883, Lombardia 2.938, Puglia 1.813, Piemonte 1.553, Campania 1.340, Lazio 1.230, Emilia Romagna 1.211: la classifica in cui il Veneto primeggia senza vanto.
Il Veneto si distingue anche anche per i decessi.
Sono 108 le vittime in più dal giorno prima.
I ricoverati in regione sono 2.801 nei reparti ordinari e 375 nelle terapie intensive.
Per quanto riguarda il nostro territorio, Venezia e provincia registrano invece
671 nuovi casi e anche questo è un “record” di cui non andare fieri.
Ieri, infatti, avevamo dato notizia di 596 nuovi casi in 24 ore nel veneziano. Il giorno precedente se ne erano contati 561.
Aumentano anche i ricoveri con 584 persone costrette in un letto e 57 ricoverate nelle terapie intensive. Queste in leggero calo (-1) , ma bisogna sempre tenere presente anche i decessi che, purtroppo, “liberano” un posto.
Il Covid a dicembre ha portato nel nostro territorio un record (negativo) dopo l’altro, e questo riguarda tutti gli indicatori.
Venezia e provincia registrano altri 14 morti nelle ultime 24 ore.
Quest’ultimo parametro è il più preoccupante, se possibile: dal primo dicembre a oggi sono stati registrati già 148 morti. Terribile l’accostamento con il mese di novembre (che già veniva definito un mese pessimo in tema di decessi) quando,
nello stesso numero di giorni, avevamo avuto 52 morti.
Infine, ha destato grande commozione e partecipazione la notizia del decesso del dott. Francesco Gasparini (nella foto dell’Ordine dei Medici in alto), diffusa ieri.
Anche ieri colleghi e dipendenti di altri servizi continuavano a chiedere affranti e increduli: “Ma è vero? Ma come è possibile?”. Persone che avevano lavorato con lui o che l’avevano conosciuto avendo modo di apprezzare le sue doti professionali e umane.
“Ma come è possibile?” è la domanda a cui nessuno sa rispondere.
Privo di altre patologie concomitanti che lo potessero porre in una categoria “a rischio”, medico esperto, specializzato e coscienzioso, come è possibile che si sia ammalato e come è possibile la sua dipartita?
Il medico anestesista, di 67 anni, era in pensione da poco più di due anni quando era arrivata la chiamata dalla nostra ulss perché “C’era bisogno…”. E lui aveva risposto
“obbedisco” con quel spirito di sacrificio che è tipico per chi sceglie questa professione non considerandola un lavoro, un mestiere, ma una forma mentis votata al prossimo.
Francesco Gasparini era tornato in corsia a combattere il virus, ad assistere i malati colpiti dal virus, con la sua specialità che è forse la più preziosa in questa battaglia: anestesista-rianimatore.
E, dopo poco, si è ammalato a sua volta a causa del maledetto virus, aggravandosi e morendo, lasciando nello sconforto la famiglia, i colleghi e chiunque l’abbiano conosciuto o conosciuto la sua storia.
(foto: francesco gasparini, medico anestesista ulss 3 veneziana / credits: ordine dei medici / articolo: Numeri del Covid non scendono a Venezia e provincia / cat.: coronavirus venezia, covid, decessi, veneto / 12/12/2020)
Massimo rispetto. Condoglianze alla famiglia .