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Maturità 2014: tra Quasimodo e la Grande Guerra

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18 Giugno 2014: primo giorno di maturità per 460mila studenti che si sono dovuti confrontare per la tanto temuta analisi del testo con Quasimodo, con una poesia tratta dalla raccolta “Ed è subito sera”.

Scelta particolare dato che in molte scuole, il poeta lo si studia poco approfonditamente. Per il tema di ordine generale una frase tratta da ‘Il rammendo delle periferie’ con un l’articolo che prendeva spunto da Renzo Piano «Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile». La traccia storica riguardava il confronto tra l’Europa attuale e quella del 1914. Per il saggio breve in ambito artistico-letterario, il titolo era ‘Il dono’, mentre quello in ambito scientifico rifletteva la pervasività delle tecnologie. Sempre per il saggio o articolo di giornale, stamattina gli studenti potevano scegliere di parlare della violenza o non violenza e le nuove responsabilità sotto il profilo socio-economico.

Intanto ieri, nella cosiddetta notte prima degli esami, il tototracce si è rincorso per tutto il web. Molti erano convinti ci sarebbe stato Marquez, altri Pirandello (come ogni anno), la Prima guerra mondiale la si dava per scontata (e su questo si è avuto ragione), i dieci anni di Facebook e come la società è cambiata coi social network, i due Papi, questi solo per citare qualche traccia che gli studenti avrebbero voluto o sperato trovarsi davanti.

Anche il Premier, Matteo Renzi, ha voluto lasciare un suo pensiero ai maturandi, ricordando il suo giorno d’esame. «Per un nuovo racconto del Paese – ha detto il presidente del Consiglio – dobbiamo essere capaci di raccontare emozioni. Magari oggi non ci ricordiamo come sia andato il compito – ha detto – ma ci ricordiamo l’insieme delle emozioni, la notte della vigilia, lo sguardo di babbo e mamma che al mattino ci accompagnavano alla porta».

Redazione

[18/06/2014]

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  1. Ed è subito sera. Salvatore Quasimodo e la sua Poesia. Mi metto nei panni di uno studente, una studentessa, alle prese con il mondo della poesia.
    Sarei presa dal panico, ecco che arriva lei, la poesia, a dirmi chi sono, cosa penso, cosa provo. Lei, la poesia guarda alle mie emozioni, si occupa del mio pensiero e del mio sentire. Io non so se sono “abitata dalla poesia”, intorno a me si parla d’altro. Provo a ricordare le cose che ho letto, le spiegazioni dei miei insegnanti. Non so se la poesia mi piace, ma se un uomo ha potuto scrivere delle parole che interessano anche le ragazze come me e altre ne interesserà in futuro, se mi è capitato in braccio all’improvviso e la sua poesia mi induce a fare questo benedetto compito d’italiano… magari domani, no, dopodomani, faccio amicizia con questo poeta, lo voglio conoscere meglio, solo però se prendo la sufficienza.

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