Letta è arrivato al Colle da solo, in auto. Il premier dimissionario ha abbassato il finestrino e salutato i fotografi e cineoperatori che lo aspettavano davanti al palazzo del Quirinale.
In un tweet il suo ringraziamento: “Al Quirinale a rassegnare le dimissioni al capo dello Stato. Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato. ‘Ogni giorno come se fosse l’ultimo’”. A Palazzo Chigi si è svolto l’ultimo Consiglio dei ministri da lui presieduto.
Napolitano ha potuto solo ascoltare Letta, poi ha emesso un comunicato in cui il presidente della Repubblica “non può che prendere atto della posizione espressa dal presidente del Consiglio”, vale a dire le ”dimissioni irrevocabili” di Enrico Letta, e non ci sarà un passaggio formale in Parlamento.
Il presidente della Repubblica “svolgerà nel più breve tempo possibile le consultazioni dei gruppi parlamentari al fine di avviare la complessa fase successiva che dovrà condurre a una efficace soluzione della crisi, quanto mai opportuna nella delicata fase economica che il Paese attraversa e per affrontare al più presto l’esame della nuova legge elettorale e delle riforme istituzionali ritenute più urgenti”.
Le consultazioni al Quirinale sono iniziate con il presidente del Senato, Pietro Grasso. Successivamente, a salire al Colle, la presidente della Camera, Laura Boldrini, e a seguire i presidenti dei Gruppi misti di Montecitorio e Palazzo Madama. Alle 18.30, infatti, a colloquio con il capo dello Stato ci sarà Loredana de Petris presidente del Gruppo misto del Senato. Alle 18.50 sarà la volta del presidente del Gruppo misto della Camera Pino Pisicchio. Le consultazioni si concluderanno nella giornata di sabato.
Il Movimento Cinque Stelle non parteciperà. Lo ha deciso l’assemblea dei senatori e dei deputati del M5S, riunitasi a Montecitorio. I voti a favore di questa scelta sono stati 62, 17 i contrari e 6 gli astenuti.
A spiegare le motivazioni Federico D’Incà, capogruppo stellato a Montecitorio che parla di “ennesima decisione presa da Napolitano assieme ai partiti dell’inciucio. E’ il terzo governo che si sussegue senza il voto”. Al suo fianco il collega del Senato Vincenzo Maurizio Santangelo, che accusa: “Napolitano si erge per l’ennesima volta a regista di un film che ha dell’incredibile, e questo non può essere accettato dagli italiani”.
Redazione
[14/02/2014]
Riproduzione vietata