Un uomo si reca in cimitero, cerca di trovare conforto in quella visita quasi quotidiana, nel deporre un mazzo di fiori sulla tomba della moglie morta. Quel gesto accorcia un po’ le distanze del dolore della perdita, erano una coppia solida, affiatata e per l’uomo di settantacinque anni quella consuetudine rinsaldava l’antico e mai venuto meno patto a due.
Interviene un malessere, proprio in cimitero, ad interrompere tutto. L’uomo, residente a Cannaregio, si sente male, si accascia sul muretto nelle vicinanze del Campo greco. Una signora si accorge casualmente di quanto sta avvenendo, si avvicina all’anziano, cerca aiuto, chiama gli addetti della Veritas che intervengono prontamente, lo assistono e cercano di rianimarlo, e nel contempo allertano il vicino Suem dell’Ospedale Civile di Venezia.
I medici e gli infermieri accorrono dopo pochi minuti con l’idroambulanza, e fanno del loro meglio per salvarlo, usano anche il defibrillatore nella speranza di risvegliare il battito del cuore, ma purtroppo l’uomo non reagisce e muore. Nell’ attesa dei riscontri legali necessari in questi casi, i fiori rimangono a terra, questa volta non ce l’hanno fatta a raggiungere la tomba predestinata.