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Movida e schiamazzi notturni: Padova vieta casse bluetooth di notte

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titolo articolo: Movida e schiamazzi notturni: Padova vieta casse bluetooth di notte
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A quali domande risponde?
Movida notturna / Gente protesta perché non può dormire / Schiamazzi notturni / Giovani fanno musica di notte con i telefonini

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Anche Padova, come sta avvenendo in altre città d’Italia e del mondo, accusa gli effetti festaioli della movida che tolgono il sonno ai residenti.
I giovani, qui come altrove, festeggiano la ‘liberazione’ da un periodo di pandemia che vogliono riscattare, dopo tanti sacrifici e ‘privazioni’. E cosa c’è se non la musica a riscaldare gli animi, a invitare a brindare, ridere, cantare, ballare fino a notte alta?
E benedetta la tecnologia che dà una mano ai ragazzi, che permette di amplificare i suoni con un aggeggio che sa di magia.
Si chiama speaker bluetooth, un vero e proprio amplificatore portatile e basta attaccarlo allo smartphone (e chi non ce l’ha?), ed ecco che la strada si trasforma in una discoteca e la musica s’impadronisce della città e dei suoi pensieri.
Si sa che il suono non conosce gli orari da rispettare e neppure la gente che dorme.
I ragazzi, solo usando l’indice e il pollice potrebbero abbassare il volume, volendo. Sembra facile!

“Sant’Antonio, sant’Antonio lu nemico de lu dimonio. . .”, recita la filastrocca di un vecchio canto popolare dedicato al santo di Padova, che ha scacciato il diavolo con il segno della croce. Chissà se riuscirebbe a persuadere quei ragazzi a moderarsi con un segno di croce.
Forse ci riuscirà l’amministrazione comunale che ha già disposto i provvedimenti che dovrebbero indurre i giovani alla collaborazione e perché no, al convincimento che ci si può divertire, anche senza danneggiare gli altri.
Un primo provvedimento comunale ha blindato Piazza Duomo dopo ripetuti episodi di risse e schiamazzi notturni con l’effetto di spostare i giovani verso il Portello, zona universitaria frequentatissima e famosa per le notti lunghe e le proteste dei padovani che abitano nei paraggi.
Ora che da un giorno all’altro tutto si è tinto di bianco e il rosso delle zone di qualche settimana fa è un ricordo lontano da scacciare, l’Assessore alla Sicurezza Diego Bonavina con la Giunta Giordani, subissati da lettere e telefonate, sollecitati ad agire dai cittadini del Centro e delle zone universitarie che passano le notti in bianco (anche loro, pur con sfumature diverse di bianco), hanno deciso.

Con un’ordinanza, scritta in collaborazione con il comandante della Polizia municipale Lorenzo Fontolan, da oggi in vigore, e fino a metà settembre, si vieteranno rumori e suoni ad alto volume nel Centro storico di Padova e nel quartiere universitario del Portello: da mezzanotte alle sei del mattino.
Al sindaco Sergio Giordani, non rimane che la speranza che questo provvedimento venga accolto e rispettato dai giovani, dai gruppi di ragazzi, che potrebbero evitare di esasperare la gente che dorme e prevenire eventuali e spiacevoli multe.

C’è chi prova a ironizzare e si rivolge a Sant’Antonio, perché faccia la grazia di abbassare i suoni, come ha fatto abbassare i toni al demonio.
Riguardo al demonio, Sant’Antonio da Padova, secondo la tradizione, disturbato dalla presenza del maligno (il diavolo) durante la preghiera, lo scaccia tracciando un segno di croce che rimane inciso sul marmo del pavimento.
Del resto, Antonio nel suo ministero, intuì sempre perfettamente, senza mai dar loro grande importanza, i segni dell’azione del disturbatore. Insomma, se non ce la fanno le istituzioni a convincere i ragazzi, chissà che non ce la faccia sant’Antonio a persuadere i suoni al silenzio dopo la mezzanotte. Qualche volta il miracolo accade.

Andreina Corso

(foto da archivio)

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