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Mostra del Cinema di Venezia 2020: vince Nomadland

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Mostra del Cinema di Venezia 2020: vince Nomadland

Mostra del Cinema di Venezia 2020, nell’edizione che sarà ricordata per le mascherine, per le prenotazioni obbligatorie, per gli attentissimi controlli (per la sicurezza e contro Covid) vince Nomadland, un road western pieno di solitudine .

Nomadland di Chloè Zhao, road-western-movie pieno della solitudine di certe strade americane e, soprattutto, di chi le attraversa da nomade, ha vinto il Leone d’Oro alla 77/a edizione della mostra del cinema di Venezia e guarda di diritto anche agli Oscar.

Nomadland, con Frances McDormand, David Strathairn, e con Linda May, Swankie e Bob Wells (nei panni di se stessi) è tratto dal libro omonimo del 2017, racconto-inchiesta della giornalista Jessica Bruder. E la McDormand, disinvolta al punto di andare al bagno dentro un secchio posto al centro del suo van, prende un po’ i panni di Jessica per immergersi nel vero mondo dei workamper, manodopera usa-e-getta, vera mecca per i datori di lavoro stagionali.

Una squadra di loosers ultra sessantenni che si spostano in lungo e in largo per gli Stati Uniti e accettano lavori senza limite di orario. Questi homeless, che hanno come casa un van, da una parte sono appunto dei perdenti, dall’altra hanno invece l’orgoglio cow boy, quello dei pionieri, single che hanno scelto quella vita vicina alla natura e lontana dall’inferno che spesso è la famiglia.

Una vita minimalista la loro, essenziale, fatta di pochi oggetti (i soli che entrano in un cosiddetto vandwelling, furgone adibito ad abitazione), una vita che li fa apparire e scomparire a richiesta condividendo comuni aree di parcheggio. Lavoratori che fanno di tutto e non si lamentano: sono raccoglitori di lamponi in Vermont, di barbabietole in Minnesota, manutentori di campeggi e puliscono i bagni dei grandi magazzini e soprattutto sono la forza delle cattedrali dei CamperForce di Amazon.

Da dove vengono? Dalla grande recessione di questo secolo che ha spazzato via la classe media e probabilmente diventeranno molto più numerosi nel post covid. Forti di essere lontani dalla vita piena di oggetti, questi workamper hanno la loro personalissima filosofia e quando si trovano a dormire in una vera casa con un vero letto, come capiterà alla McDormand, sono ormai a disagio.

Nomadland, che sarà distribuito in Italia dalla Disney, contiene un pezzo del nostro Paese: le musiche sono di Ludovico Einaudi.

(Foto: Nomadland, staff completo red carpet Lido di Venezia. Credits: La Biennale di Venezia, Foto ASAC, ph Giorgio Zucchiatti)

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