Yuri Korablin in marzo del 2011 era stato presentato all’allora sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni. Parlava di un’autentica passione per lo sport, per il calcio, e quindi si era appassionato alla storia del Calcio Venezia, nobile decaduta del calcio che conta. Certo, era un imprenditore, con i suoi progetti avrebbe probabilmente voluto guadagnarci, invece siamo quasi sicuri che ci abbia rimesso.
Korablin era disposto ad investire per il nuovo stadio. Aveva anche firmato un impegno per i terreni di Tessera, vicino all’aeroporto.
Il Venezia nel 1987 non riusciva ad iscriversi al campionato di Serie C2 a causa di problemi finanziari, era avviata al fallimento. Zamparini la rilevò e in quattro anni conquistò la serie cadetta. Successivamente guadagnò la Serie A con Walter Novellino in panchina.
Memori dell’esperienza con Zamparini, imprenditore fatto fuggire a Palermo perchè voleva costruire il nuovo stadio (a sue spese) in cambio del permesso di fare un supermercato accanto, la città assecondava.
Korablin ad un certo punto era sparito e mentre i vertici societari lamentavano le difficoltà di comunicazione con la lontana Russia, i dietrologi colmavano i vuoti di informazione con racconti più o meno fantasiosi: il presidente ha perso tutte le sue proprietà, versa in cattive condizioni finanziarie, è implicato in affari ‘loschi’… , ma oggi emerge una verità inoppugnabile: Korablin era malato.
Così, in una giornata di metà luglio 2015, il Venezia sparisce dal calcio che conta non iscrivendosi alla Lega Pro, instradandosi verso il terzo fallimento in dieci anni.
Già allora Korablin stava combattendo contro la malattia. Ritiratosi in patria, le sue comunicazioni si fecero sempre più rade.
Oggi, dopo circa un anno, Yuri Korablin ha perso la sua partita più importante: è morto a 56 anni, cedendo alla malattia che lo aveva colpito.
Aveva acquistato nel 2011 il Venezia portandolo dalla serie D alla Prima divisione. Nel 2015 avrebbe voluto cedere il club arancioneroverde ma non si presentarono compratori. Evidentemente era più conveniente ormai ripartire da zero: nuova squadra, nuova società, nuovo nome.
Paolo Pradolin | 21/09/2016 | (Photo d’archive) | [cod veneca]