E’ morto il muranese Giuliano Mian, 75 anni, fondatore, assieme al padre, della nota fabbrica del vetro Formia, una delle più importanti fornaci sull’isola che contava circa 100 dipendenti ed era stata aperta nel 1962.
Oggi Formia non c’è più ma il figlio Simone porta avanti la “Fornace Mian” nello stesso edificio sulla fondamenta dei Vetrai.
Giuliano Mian era in pensione ma l’amore per il suo lavoro lo portava ad essere ancora spesso in azienda. Il muranese è mancato domenica, giorno di Pasqua, ucciso da un male incurabile quanto veloce, scoperto poco meno di un mese prima che purtroppo non gli ha dato scampo.
Molti i messaggi di cordoglio e vicinanza che stanno arrivando in questi giorni alla moglie Marilena e ai figli Simone e Patrizia, alcuni anche su Facebook, come quello del maestro vetraio Gialuigi Bertola: “Un vecio paron de fornasa. Sin dagli anni ’60 del secolo scorso è stato sempre impegnato a dare nuovi impulsi e nuovi lumi al mondo della vetraria muranese, contribuendo anche con i suoi prodotti a dare lustro e prestigio alla nostra Arte Secolare. Murano perde così, ancora, uno dei tasselli del suo mosaico di vetro unico e insostituibile che lascerà sempre il segno.
L’imprenditore, in gioventù, aveva anche la passione per le arti marziali e ha portato l’arte dello judo sull’isola, diventando fondatore e presidente dell’associazione Mattia Judo Murano Ferro: “Ci uniamo al dolore dell famiglia Mian – scrive l’associazione – Un pezzo di storia del Judo Murano ci ha lasciato. Fondatore ed ex Presidente della nostra associazione. Ciao Giuliano”.
Mian viene ricordato dalla famiglia e da chi gli voleva bene come un uomo molto diretto, dai modi forse un po’ burberi ma di grande generosità e con una grande grinta. Un muranese doc che ha dedicato la sua vita all’arte del vetro che tra le sue attività ed hobby acquistò la tenuta di vini friulani Valdomini che oggi è portata avanti dalla figlia.
Il funerale di Giuliano Mian non potrà essere celebrato in forma pubblica, come impongono le restrizioni per l’emergenza del coronavirus, sarà tumulato al cimitero di Murano e appena sarà possibile la famiglia vorrebbe ricordarlo con una messa in chiesa.