E’ morto Dario Fo. Il noto attore, drammaturgo e regista teatrale, nonché vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997, si è spento stamane all’età di 90 anni (24 marzo 1926) a causa di alcuni problemi polmonari.
Era stato ricoverato 12 giorni fa all’ospedale Sacco di Milano e dopo aver lottato, il ”giullare” che si faceva beffe del potere, ha dato addio alla vita così.
Dario Fo ha condotto un’esistenza segnata da tanti fatti ed esperienze diverse. Dagli anni dell’Accademia di Brera, ai brutti mesi con la divisa della Repubblica di Salò «per non finire deportato in Germania». Dai testi radiofonici del Poer nano all’esordio con Parenti e Durano al Piccolo Teatro con Il dito nell’occhio e all’unica esperienza cinematografica, con Carlo Lizzani, il film Lo svitato.
Ora però, potrà raggiungere la sua amata Franca Rame, che conobbe quand’era giovane. Matrimonio borghese nella chiesa di Sant’Ambrogio, la nascita di un figlio, Jacopo, che erediterà la loro passione per la scena: Fo e Rame un’unione fuori e sul palcoscenico.
Dario Fo, un amico di Venezia, città che seguiva con attenzione, era famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per l’impegno politico di sinistra, proprio con la moglie fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante, l’organizzazione creatasi negli anni di piombo per fornire assistenza legale e monitoraggio delle condizioni carcerarie dei militanti della sinistra extraparlamentare nelle carceri italiane.
Qualche mese fa l’avevamo visto accanto a Beppe Grillo, come sostenitore del Movimento Cinque Stelle ed era stato proprio il fondatore del partito a proporlo come senatore a vita, chissà se ora qualcuno ci penserà.
Alice Bianco | 13/10/2016 | (Photo d’archive) | [cod dariofo]
