Mirano, i carabinieri entrano a scuola per intervenire e mettere fine ad un reato normalmente e tipicamente addebitabile ad adulti.
Invece era un ragazzo di 15 anni appena ad essersi convinto di come vanno le cose e di quale strada sarebbe stata meglio abbracciare per il suo futuro.
I fatti sono iniziati con la partenza del nuovo anno scolastico. Da subito il 15enne si rivela una sorta di bullo che con ricatti e minacce intimoriva gli altri e si faceva consegnare denaro dai suoi coetanei.
Il 15enne, residente in zona, in poco tempo aveva messo in atto, ai danni di coetanei, una vera e propria attività di estorsione condita da minacce sia di persona che via social.
L’attività d’indagine, intrapresa dai carabinieri di Spinea qualche settimana fa a seguito della presentazione di una denuncia di un genitore, ha permesso di stroncare l’attività del giovane.
Tutti i comportamenti del bullo erano finalizzati all’ottenimento di somme di denaro, all’inizio piccole ma poi sempre maggiori, accompagnandoli con ripetuti episodi di intimidazioni e minacce. Le vittime erano i coetanei frequentatori dell’Istituto professionale di via Matteotti a Mirano.
I Carabinieri hanno accertato i fatti che hanno consentito di individuare con certezza l’estorsore, che era passato da pochi Euro fino alle varie decine. Il giovane pur essendo ancora lontano dalla maggiore età è già ben noto alle Forze dell’Ordine, avendo già precedenti di Polizia.
Considerato lo spessore criminale già “apprezzabile”, è stato attivato un dispositivo per l’attività di indagine “protetta”, soprattutto al fine di garantire l’incolumità dei ricattati, ma anche del giovane comunque minore.
Lo sfondo della vicenda è quella di un perverso ricatto, fatto di intimidazioni e minacce gravi e continue, che si placavano solamente con l’elargizione del denaro.
Per il giovane è scattata quindi una denuncia in stato di libertà con la grave accusa di estorsione.