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Mihajlovic se la prende con gli arbitri: non sono scemo

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Mihajlovic ce l'ha con gli arbitri: non sono scemo

Mihajlovic se la prende con gli arbitri. Oggetto delle accuse dell’allenatore rossonero non solo Valeri, che ieri non ha certo favorito il Milan, ma anche quelli delle giornate precedenti.

Mihajlovic scarica sugli arbitri gran parte delle responsabilità del mancato successo di una squadra che in estate ha speso 86 milioni, ma difficilmente Silvio Berlusconi si accontenterà di questa spiegazione per un pari casalingo contro l’ultima in classifica che segue il pari con la penultima.

In aggiunta, l’allenatore ieri è parso molto piccato nel ribadire che Berlusconi ha chiesto il permesso a lui per parlare di questioni tecniche, mentre tutto il mondo conosce il piacere e la competenza del presidente nel parlare di calcio.
La sensazione ora è che Mihajlovic dovrà vincere giovedì in casa della Samp per passare il turno di Coppa Italia e regalarsi un Natale con ancora il posto di lavoro.

Mihajlovic affrontando la questione degli arbitri affronta il toro per le corna come suo costume: «È lo stesso di Firenze (l’arbitro Valeri) dove ci aveva espulso Rodrigo Ely. Forse non siamo fortunati con lui o lui con noi».
«Non ci ha convalidato due gol regolari nel primo tempo e non ci ha fischiato un rigore su Bonaventura. Di solito non parlo dei direttori di gara ma non sono scemo. Bisogna essere più attenti. Non è la prima volta in cui siamo penalizzati, anche a Carpi non ci avevano fischiato un rigore».

Secondo tempo della diatriba verbale con lo scontro con Costacurta, in collegamento da Sky, che gli faccia notare che in quella gara ce n’era uno più solare per gli emiliani. «Billy, mettiti gli occhiali» la dura replica.

Silvio Berlusconi, dicono le voci, era furioso ieri ad Arcore, intanto l’ambiente è incandescente: «Non si può lavorare con questo accanimento. Se il mister non riesce a operare serenamente, figuratevi noi» aggiunge Bertolacci.
«Questa squadra è stata costruita per andare in Europa e deve andarci» ammonisce Galliani. Non farlo sarebbe fallimento su tutta la linea.

Redazione
14/12/2015

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