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Mestre, negozio di animali ha cani nel congelatore in retrobottega

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cani nel congelatore negozio mestre

Vendeva cuccioli di cani in un negozio del centro di Mestre, ma teneva nel frigorifero il corpo di tre piccoli animali morti da più di sei mesi. E’ questa la macabra scoperta fatta dagli agenti della Polizia municipale della Sezione Mestre Centro che, unitamente al Servizio Veterinario dell’Ulss 12, hanno condotto una verifica ispettiva in un negozio di animali di Mestre, dopo segnalazioni, giunte da alcuni cittadini, sulle modalità di vendita dei cuccioli.

Dall’accertamento, è inizialmente risultato che i cinque cagnolini destinati alla vendita presenti nel negozio, venivano esposti in vetrina in palese violazione delle norme di tutela dei cani previste da uno specifico regolamento comunale; quattro di questi cuccioli avevano inoltre il passaporto europeo per animali carente di indispensabili indicazioni, mentre la quinta bestiolina era sprovvista di qualsiasi documento attestante provenienza, proprietà e iscrizione all’anagrafe canina. L’ispezione ha poi portato al rinvenimento di oltre 60 confezioni di alimenti per animali poste in vendita oltre la data di scadenza.

Ma la sorpresa più grossa è stata la verifica del ricovero notturno degli animali, nel retrobottega: qui gli agenti hanno rinvenuto cani nel congelatore. Il freezer conteneva infatti il corpo di tre cagnolini di specie diverse, morti da oltre 6 mesi, contenuti in normali borse di plastica. Per questi animali, identificati tramite lettura del microchip, non era stata fatta la denuncia obbligatoria di decesso, né tantomeno era stata evasa alcuna pratica per lo smaltimento delle spoglie.

Considerata la situazione di degrado in cui si presentava il negozio e le diverse violazioni riscontrate nella conservazione ed esposizione degli animali destinati alla vendita, la Polizia municipale ed il Servizio Veterinario dell’Asl stanno provvedendo all’analisi di tutti i dati e dei registri relativi all’attività di vendita, per provvedere poi alla verbalizzazione delle numerose sanzioni amministrative, compresa la revoca dell’autorizzazione sanitaria (sino ad ora circa 1500 euro di sanzioni) e a quelle di carattere penale.

Redazione

[16/02/2015]

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