Mestre: lettera aperta per protestare contro l’esposizione mediatica subita dalla loro scuola.
La scuola e i comportamenti dei ragazzi erano finiti alla ribalta dopo il noto atto vandalico messo in atto da tre loro compagni per sabotare il tram.
La lettera è stata diffusa oggi a firma di decine di studenti della media ‘Manuzio’ di Mestre.
Il 26 ottobre i tre tredicenni dello stesso istituto dei firmatari avevano messo fuori causa una centralina di alimentazione del tram, bloccando il mezzo pubblico per circa un’ora e mezzo.
Nonostante la rapida individuazione del terzetto da parte dei vigili, l’episodio aveva fatto rimbalzare il nome della scuola sui media di mezza Italia.
Una esposizione mal digerita dalle altre decine di studenti del ‘Manuzio’, che oggi si sono detti ‘indignati’ per essere finiti sui giornali, e “non per parlare della stragrande maggioranza di noi che ogni giorno si conquista il proprio spazio come persona – hanno scritto – ma perché tre ‘sbarellati’ hanno ‘pensato’ che sia più bello fare i vandali distruggendo una colonnina del tram”.
Una missiva, siglata da tutti i rappresentanti di classe che non chiedono nulla se non che venga loro riconosciuto non di far parte di quelli che definiscono ‘sbarellati’ ma di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni che frequentano “una scuola come tante altre in città dove si studia, si lavora sodo, si diventa amici, si cresce e a fatica si cerca di costruire la nostra identità”.
Ragazzi, rilevano, che “ogni mattina, assieme ai professori, cercano di mettere insieme passo dopo passo le basi del nostro futuro”. “Non vogliamo etichette che non ci appartengono – concludono – e portiamo nel nostro zaino i valori come il rispetto e l’amicizia. Valori che abbiamo imparato a conoscere dalle nostre famiglie e che rispettiamo nella nostra scuola ogni giorno”.