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Cadavere affiora in Canale della Giudecca: morto 42enne, lavorava al Bar Verde

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Cadavere affiora in Canale della Giudecca: morto 42enne, lavorava al Bar Verde

Hanno visto galleggiare il cadavere sulle acque del canale della Giudecca, davanti a Sacca Fisola, i passeggeri di un motoscafo Actv. Sembrava un involucro, un sacco, ma poi è risultato evidente che si trattava di un corpo d’uomo. Erano le 8 del mattino di ieri e la macabra scoperta ha rivelato, dai primi accertamenti della polizia, subito avvertita dal personale della linea 4.2, che si trattava di un uomo di quarantadue anni, Antonio Mastromatteo, barista in un locale a San Marco.

Abitava al Lido e lì sembrava diretto, dopo aver lasciato gli amici che lo avevano accompagnato al pontile di San Zaccaria la notte prima: nulla ha fatto presagire il triste epilogo, tutti erano convinti del suo ritorno a casa.

Di lui si sa che era nato in Basilicata e che da vent’anni lavorava nel settore ristorazioni e bar, prima Jesolo e poi a Venezia, attualmente al Bar Verde in calle delle Rasse. I colleghi dispiaciuti e commossi ricordano l’amico come una persona solare e generosa, commentano i fatti e si interrogano increduli.

Il fratello Rocco avrebbe parlato di alcune minacce, che pare abbiano investito Antonio. Antonio era persona con spiccato senso civico, che in più occasioni aveva cercato di sedare delle risse, e che una volta era riuscito a sventare un tentativo di rapina. Oppure, pensa che il fratello, potrebbe essere stato colpito da un malore, quel che è certo è che questa fine tragica nessuno se la sarebbe aspettata.

Antonio era benvoluto, apprezzato, desiderava occuparsi dei problemi di Venezia, tanto che aveva avvicinato il Movimento 5 Stelle, per partecipare attivamente alle politiche della città. Aveva un figlio e un divorzio alle spalle e oltre a Rocco aveva una sorella, anche lei a Venezia per lavorare. In Basilicata contava di tornarci a fine mese, per una vacanza in famiglia.

Ora la Polizia è alle prese con gli accertamenti di rito e valuterà anche la natura di quanto avrebbe riferito dal fratello Rocco, che sembrava preoccupare Antonio, tanto da “preavvisare” in un certo senso la famiglia.

Gli esami sanitari in corso hanno appurato diverse ferite sul corpo, probabilmente provocate dalle eliche delle barche e l’arresto cardiocircolatorio che ha determinato la morte. Gli inquirenti studiano la posizione del ritrovamento, che dista molto da San Zaccaria, valutano tutti gli elementi utili a capire come possa essere accaduto il decesso in quella domenica notte.

Gli interrogativi sono tanti, così come numerose si suppongono le indagini della Polizia nella ricostruzione dei fatti, da valutare passo per passo. Nessuno ha assistito a una discussione, una lite nel pontile di San Zaccaria? Antonio è caduto in acqua incidentalmente? Le ipotesi sono tante e tutte da verificare per arrivare al motivo di una morte così tragica e precoce.

Andreina Corso | 11/10/2016 | (Photo d’archive) | [cod cauave]

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