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Mascherine per strada, dentro casa, al ristorante, in ufficio: tutte le nuove norme

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ragazza con la mascherina per strada net fee freepic 540

Mascherine per strada si o no? Se ne è parlato a lungo poi ci ha pensato il premier Conte a spiegare tutte le nuove norme in vigore da questa mattina. Come promesso non sono sono stati toccati bar e ristoranti: lì tutto come prima e niente chiusure anticipate come invece adottato da molti paesi europei e nel mondo.

Mascherine per strada.
Le mascherine vanno portate “sempre”.
E’ la novità introdotta dal nuovo decreto legge Covid.
L’obbligo è portarle sempre con sé fuori da casa, ma anche indossarle, all’aperto e al chiuso, salvo che ci si trovi in luoghi isolati o si sia a casa propria.

Mascherine in casa
La stretta è “raccomandata”, non è imposta, dal governo anche dentro casa: se si ricevono familiari o amici, dice il premier Conte, meglio indossarla e mantenere le distanze. Ovviamente la raccomandazione, come quella della prevenzione del contagio, vale anche se un componente della famiglia ha sintomi equiparabili al raffreddamento o agli influenzali.

Queste le principali novità del decreto legge approvato dal governo, che disegna la “cornice” delle norme anti contagio fino alla scadenza dello stato di emergenza del 31 gennaio.
E proroga fino al 15 ottobre il dpcm ora in vigore, che dettaglia le regole in concreto da rispettare, senza altre modifiche se non quella che riguarda le mascherine.

La mascherina, quando usarla e dove.
All’aperto va portata sempre con sé e va indossata quando si sta in mezzo ad altre persone. Sono esplicitamente escluse situazioni in cui ci si possa trovare in aperta campagna, o in aperta montagna, da soli. Ma nelle strade cittadine dove ci sono alte probabilità di incontrare persone si deve tirarle fuori dalla tasca e indossarla.

Così il governo prova a contrastare la seconda ondata di contagi da coronavirus.
I dispositivi di protezione individuale devono essere indossati sempre ma non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, come già in passato, ma più in generale nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all’aperto.

Si fa eccezione, “sia in luogo chiuso che all’aperto, nei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”: se si sta da soli o con il coniuge in montagna o in campagna l’obbligo decade, se si sta in una strada di città dove passano poche persone invece è valido.

Eccezioni alla mascherina.
Non va indossata a casa propria.
Sono fatte salve le linee guida per il consumo di cibi e bevande.

Da tali obblighi restano esclusi i bambini di eta’

inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che per interagire con questi ultimi versino nella stessa incompatibilità.
Inoltre, l’uso della mascherina non è obbligatorio durante lo svolgimento dell’attività sportiva.

Luoghi di lavoro.
Per le regole su distanze e mascherine negli uffici, nelle fabbriche, nei negozi continuano a valere i protocolli e linee-guida anti contagio già previsti.
Ciò significa che nei luoghi di lavoro continuano ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza.
Fino a scadenza dello stato d’emergenza, il 31 gennaio, si raccomanda a tutte le aziende pubbliche e private di far lavorare i dipendenti in smart working.

Distanze tra persone: divieto di assembramento.
Non sparisce il divieto di assembramento. Tra le persone si deve mantenere la distanza di un metro, due metri se si fa sport.

Febbre e quarantena.
Rispetto delle norme igieniche a partire dal lavare spesso le mani, obbligo di stare a casa

con più di 37,5 di febbre.
Non cambiano le regole sulla quarantena.

Svago
Restano chiuse le discoteche.
Per cinema, teatri e concerti resta il limite di 200 persone per gli spettacoli al chiuso e 1000 persone per quelli all’aperto, con l’obbligo di garantire un metro di distanza tra gli spettatori e la misurazione della febbre all’ingresso.

Multe e sanzioni
Multe salate per chi viola le norme anti contagio, incluso l’obbligo di indossare le mascherine: restano da 400 euro a 1000 euro.
Chi ha contratto il Covid ma non rispetta la quarantena rischia l’arresto da 3 a 18 mesi e un’ammenda da 500 a 5.000 euro.

Il ruolo delle regioni.
Le regioni, in base al nuovo decreto legge Covid, possono adottare solo misure anti contagio più restrittive di quelle disposte dai dpcm del governo.
Possono adottarne di “ampliative”, più permissive, solo d’intesa con il ministro della Salute.

Tamponi obbligatori.
Chi arriva in Italia da Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Repubblica Ceca dovrà sottoporsi al tampone obbligatorio.
Ad oggi l’obbligo del test molecolare o antigenico è previsto per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia.
Salgono dunque a nove i Paesi europei verso i quali si irrigidiscono i controlli.

App Immuni.
L’app Immuni per l’allerta dei soggetti venuti in contatto con persone positive al Covid, finora scaricata da 7.264.257 persone, dialogherà d’ora in poi anche con le piattaforme di tracciamento di altri Paesi europei.
Immuni resterà operativa fino al 31 dicembre 2021: dopo quel termine tutti i dati personali dovranno essere “cancellati o resi definitivamente anonimi”, a garanzia della privacy.

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