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La manovra piace all’Ue, ma partiti pronti alla battaglia. Renzi non vuole Quota 100 e la tassa sulla cola

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Manovra nel caos. Quota 100, Cuneo fiscale, Tassa sulla fortuna, rincari sul fumo, Plastic tax, ecc

Gli industriali continuano a chiedere di eliminare la tassa sulla plastica, ma il nuovo balzello porterà un miliardo ed è difficile trovare risorse alternative. Perciò – spiegano da Iv – al più si potrà dare una mano alle imprese nella riconversione dei materiali.

La tassa sulle bibite gassate, che tanto piace al ministro M5s Lorenzo Fioramonti, invece potrebbe essere cancellata, come chiede Iv e il Dem Antonio Misiani apre, se si troveranno 200 milioni da altre misure.

Anche l’innalzamento della cedolare secca potrebbe saltare. Ma in realtà il testo è ancora tutto da scrivere. Sulle partite Iva è aperta la trattativa con il M5s, che vorrebbe allargare le maglie strette dal ministero dell’Economia.

E sul carcere agli evasori, dopo faticosa intesa, già i parlamentari di Pd e Iv annunciano proposte di modifica.

Questa la manovra a questo punto del lavoro, al punto, cioè, in cui l’Ue ha fotografato i provvedimenti in cantiere ed ha espresso le sue osservazioni che, questa volta, sono abbastanza soft.

L’Ue ha inviato una lettera al premier Giuseppe Conte, sulla base della lettera d’intenti per la riduzione del deficit che aveva ricevuto dall’Italia e, questa volta, non chiede al governo di cambiare la manovra.
L’atto è dovuto per il “rischio di una deviazione significativa” del parametro del debito ma il dialogo è “positivo”, spiega il commissario europeo Pierre Moscovici.

Il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri fanno sapere che la risposta sarà inviata domani e farà leva sulle risorse derivanti dal calo dello spread e sulla “fiscal stance”, la posizione di bilancio pro-crescita concordata all’Eurogruppo del 9 ottobre. Ma non sembrano esserci preoccupazioni o ansie quest’anno nell’interlocuzione con Bruxelles.

Le sfide tra partiti di maggioranza, semmai, sono quelle che fanno impensierire di più.

Matteo Renzi annuncia emendamenti per correggere quel che per lui non va. E Luigi Di Maio insiste sulla necessità di cambiare le norme per le partite Iva. Mentre i parlamentari, in solitaria o in gruppo, annunciano le più diverse proposte di modifica.

Conte dice di “non temere il conflitto parlamentare” ma invita tutti alla “responsabilità”: “Una volta operata una sintesi la manovra non si può riaprire, non può essere stravolta”, dice alla sua vivace maggioranza il premier, quando ancora la bozza di manovra è un oggetto in gran parte da comporre.

Le risorse per cambiare sono “ristrette”, avverte anche Gualtieri, che in serata incontra i gruppi del suo Pd per illustrare la manovra.

La lettera di risposta del Mef all’Europa dovrebbe fare leva sul fatto che, come spiegato da Conte, “la riduzione dello spread” in atto dalla nascita del nuovo governo “permetterà di risparmiare fino a 18 miliardi, 630 euro per ogni contribuente”, da destinare alla riduzione del debito.

L’obiettivo del confronto in atto con l’Ue è mettere al sicuro la richiesta, di cui la commissione “prende atto”, di poter usare la flessibilità per eventi eccezionali. E, se si esclude la nota fuori dal coro dell’eurodeputata M5s Rosa D’Amato che accusa Moscovici “di non aver fatto i compiti a casa”, il tentativo sia a Roma che a Bruxelles è smorzare le tensioni.

Il Documento programmatico di bilancio riserverà però ancora sorprese di cui Gualtieri fornirà dettagli nella sua missiva: spiegherà che si tratta di stime “prudenti” e che dalla lotta all’evasione si attendono non 7 ma 3 miliardi ma anche in questo caso si prevedono maggiori risultati.

Il governo però gioca sempre sul filo dell’infrazione, ed è cruciale non far saltare l’equilibrio dei saldi.

Conte lo avrebbe ricordato anche nel vertice di lunedì a Palazzo Chigi, che ha visto un confronto tra i partiti a tratti molto animato. Perciò il premier e il ministro dell’Economia si portano avanti: cercano subito di blindare il più possibile la legge di bilancio in Parlamento.

Conte assicura di non aver ricevuto “ricatti” sul rinvio a luglio della stretta sul tetto al contante e le multe per chi non consenta di pagare con carta. Le misure, sottolinea, partiranno anche se tutto il pacchetto fiscale, incluso il superbonus, diverrà effettivo a metà anno. Ma dalla richiesta di aumentare le risorse alla sicurezza, alla battaglia di Renzi contro quota 100, già fioccano gli emendamenti virtuali.

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