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Mancini e Inter: nel calcio tra talento e fortuna, meglio la seconda

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mancini e inter nel calcio tra talento e fortuna

Il colpo di genio, quello da maestro dell’estate calcistica è arrivato. Non è un grande acquisto di Adriano Galliani a parametro zero ma una cessione, quella di Mateo Kovacic dall’Inter al Real Madrid.

Sarà stato giovane, avrà avuto margini di miglioramento ma per 40 milioni di euro per un ragazzo che in due anni non ha dimostrato poco o nulla… E’ una manna dal cielo. Disperarsi per l’uscita di scena di questo come altri giocatori non ha senso; quelli che cambiano gli equilibri di una squadra sono altri. Una quotazione davvero assurda, come quella di moltissimi giocatori degli ultimi anni; considerati fenomeni ancor prima di realizzare qualcosa. Spinti da procuratori e stampa che ne elogiano qualità nascoste

Clamoroso essere riusciti a rifilarlo proprio all’ex Inter Benitez che si ritrova allenatore del Real Madrid per ragioni oscure. Due anni di fallimenti a Napoli, soprattutto l’ultimo in cui un quinto posto, una eliminazione dalla Euro League e un gioco mai davvero trovato, non avrebbero dovuto consentirgli di sedersi sulla panchina dei Blancos. Soprattutto in sostituzione di Carlo Ancellotti, vincitore dell’agognata Decima e amato da tutta la squadra. Oggettivamente è dai tempi del Liverpool che l’allenatore spagnolo non dimostra davvero le proprie capacità, perché anche con i neroazzurri è vero che ha vinto il Mondiale per Club ma aveva ereditato la formazione del triplete Mouriniano.

All’Inter però non è solamente Benitez ad essere passato con la fama del vincente e aver deluso. Anche questo Mancini bis si è rivelato (lo scorso anno) e anche in questa estate, un disastro. Lo scorso anno, nonostante da subentrato avesse fatto peggio dell’odiato Mazzarri, aveva le attenuanti: squadra non costruita per il suo gioco, preparazione estiva non seguita dal suo staff e quant’altro ma quest’anno no. Non può e non deve fallire.

Le minestre riscaldate non hanno quasi mai funzionato, hanno fallito tecnici come Fabio Capello e Arrigo Sacchi e solo Marcello Lippi ha avuto fortuna con il remember bianconero. Mancio in questa sua seconda avventura sembra svogliato, mogio o meglio… Spento. Ecco, sembra proprio spento e lo lascia trasparire sempre dalle interviste pre e post partita. E’ sempre pacato e soddisfatto della prestazione dei suoi, nonostante le sconfitte e la mancanza totale (almeno fino ad ora) di un gioco.

Nemmeno un calciomercato che ha rivoluzionato la rosa, che lo ha accontentato in ogni aspetto, sembra risollevare la situazione. Ad ogni partita disputata afferma che servono ancora 3 o quattro rinforzi. Insomma, questa è la grande bravura di Mancini allenatore, il sapersi far acquistare decine di giocatori.

Eppure nonostante tutto, tifosi e una stampa benevola lo sostiene e difende sempre. Questo significa essere simpatici e fortunati ma non per forza bravi.

Mattia Cagalli

19/08/2015

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