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M5S: più vigili nelle strade e meno negli uffici

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La stampa locale ha dedicato oggi dello spazio ad una notizia anomala ovvero la presenza di vigili armati presso i due municipi del Comune di Venezia (Ca’ Farsetti e via Palazzo, tutto è doppio nella “città bipolare” disegnata dal centrosinistra).

Tale presenza, naturalmente, distoglierebbe importanti risorse dai servizi di vigilanza su strada ma, come spiega il giornale, sarebbe frutto del capriccio di un sindacalista che ha voluto far applicare una vecchia norma, peraltro ancora in vigore, del D.M. 4 marzo 1987 n. 145. Si tratta dell’art. 20, il quale stabilisce che “Qualora non risulti determinata o determinabile l’indicazione dei servizi per i quali gli addetti alla polizia municipale di cui all’art. 1 espletano il servizio muniti di armi, essa si intende fatta per i servizi esterni di vigilanza e, comunque, per i servizi di vigilanza e protezione della casa comunale e dell’armeria del Corpo o servizio, per quelli notturni e di pronto intervento”.

Insomma non c’è alcun obbligo stringente di assegnare dei vigili armati a far gli uscieri in municipio, ma il tutto dipende da una decisione amministrativa ad hoc.
Nel nostro caso, tale scelta è stata fatta non dal Comandante della P.L. bensì dallo stesso consiglio comunale con il Regolamento del Corpo di Polizia Municipale di Venezia che all’art. 25 stabilisce espressamente che “L’arma è assegnata al personale non obiettore che svolge i seguenti servizi: a) servizi di vigilanza e protezione della Casa comunale e dell’armeria del Corpo;
servizi notturni e di pronto intervento; b) servizi esterni per i quali il Dirigente ritenga sussistente il rischio per l’incolumità del personale impiegato”.

E non si tratta affatto di un testo antico, la prima approvazione risale al 1987 ma è stato modificato più volte, nel tempo, sino alle ultime correzioni di novembre 2013. Se ne può dedurre, quindi, che per tutti questi anni si è lasciato correre, senza fare la cosa più semplice e cioè modificare il regolamento oppure aumentare il numero di vigili armati. E viene da chiedersi, in questo periodo, dov’erano i vari Comandanti, Vicecomandanti, P.O. e U.O.C.?

Lo stesso ragionamento vale per il turno serale (dalle 17:00 alle 24:00) in cui i vigili in servizio rimangono privi di arma dalle 22:00 alle 24:00, seppur ciò sia previsto dal medesimo articolo sopra citato che parla di “servizi notturni”.

Se il Commissario Zappalorto vuole realmente attuare un cambio di passo nella gestione della Polizia Locale può cominciare innanzitutto con lo spostare risorse dagli uffici alla strada, partendo ovviamente dall’alto.

Lo staff del Comandante Marini, ad esempio, è composto da ben 10 persone di cui tre autisti (di cui uno appena arrivato e, pare, figlio di dirigente comunale), due piloti di motoscafi, quattro persone in segreteria ed una U.O.C.
A queste dieci unità potrebbero essere aggiunte poi quelle che si occupano di confezionare buste paga, per conto della Direzione centrale “Risorse Umane”, e che potrebbero essere sostituite da dipendenti comunali non rientranti nel corpo dei vigili urbani.

Gruppo di Lavoro SICUREZZA
Movimento 5 Stelle Comune di Venezia

04/11/2014

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